(Reuters) - I prezzi del greggio frenano le perdite e registrano un aumento nella seduta odierna, sostenuti dalla debolezza del dollaro, anche se i timori per una potenziale recessione negli Stati Uniti e per l’impatto dei dazi sulla crescita economica globale hanno limitato i guadagni.
Dopo le perdite registrate a inizio seduta, intorno alle 11,15, i futures sul Brent avanzano di 54 centesimi, o dello 0,78%, a 69,82 dollari il barile, mentre quelli sul West Texas Intermediate guadagnano 48 centesimi, o lo 0,73%, a 66,52 dollari il barile.
L’indice del dollaro ha toccato i minimi di quattro mesi, rendendo il greggio più economico per gli acquirenti esteri.
Le misure protezionistiche di Donald Trump hanno scosso i mercati globali: il presidente degli Stati Uniti ha imposto e ritardato i dazi sui principali fornitori di greggio, Messico e Canada, e ha aumentato al contempo i dazi sulla Cina, provocando misure di ritorsione.
Nel fine settimana, Trump ha detto che è probabile un "periodo di transizione", ma non ha previsto una recessione negli Stati Uniti tra i timori del mercato azionario per i dazi.
Gli investitori attendono ora i dati chiave sull’inflazione statunitense, in calendario per domani, per valutare la posizione della Banca centrale sui tassi di interesse.
(Tradotto da Claudio Leonel Piacquadio, editing Stefano Bernabei)