Investing.com – I futures del petrolio sono saliti al massimo di una settimana questo giovedì, dopo il rilascio di dati più forti del previsto in Cina che hanno mostrato un miglioramento dell’attività manifatturiera, spingendo le previsioni per la domanda futira nel secondo consumatore mondiale di greggio.
La propensione agli investimenti più rischiosi è stata sostenuta dopo che la Federal Reserve non ha dato indicazioni sulla tempistica relativa al ridimensionamento del programma di stimolo.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 105,55 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,5% sulla giornata.
I prezzi del petrolio sono saliti dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che in Cina l’indice PMI è salito inaspettatamente a 50,3 a luglio, dal 50,1 di giugno.
Una lettura sopra il 50,0 indica una crescita, al di sotto indica una contrazione.
Tuttavia, i dati ufficiali si distaccano dalla lettura finale dell’Indice PMI HSBC cinese, che ha toccato il minimo di 11 mesi di 47,7 a luglio.
La Cina è il secondo consumatore di petrolio dopo gli USA, ed i dati del settore manifatturiero sono utilizzati come indicatori del futuro consumo di greggio.
In conclusione al vertice di politica monetaria di due giorni, la Fed ha dichiarato che continuerà ad acquistare 85 miliardi di dollari al mese in titoli del Tesoro, aggiungendo che il ritmo della crescita economica è “modesto”.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
Gli operatori dei mercati attendono i dati di venerdì sull’occupazione non agricola, per avere delle indicazioni sull’andamento del mercato del lavoro.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense è generalmente collegato all’aumento della domanda di petrolio e altri carburanti.
Il contratto di settembre è salito dell’1,9% a 105,03 dollari al barile questo mercoledì, dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che l’economia degli USA è cresciuta più del previsto nel secondo trimestre del 2012.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che il Prodotto Interno Lordo degli USA è salito al ritmo annuo dell’1,7% nel trimestre terminato a giugno, superando le aspettative di una crescita dell’1%.
La società di elaborazione buste paga ADP ha dichiarato che l’occupazione non agricola ha segnato un aumento destagionalizzato 200.000 unità a luglio, superando l’aumento previsto di 180.000.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono scesi dello 0,1% a 107,67 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 2,12 dollari al barile.
La propensione agli investimenti più rischiosi è stata sostenuta dopo che la Federal Reserve non ha dato indicazioni sulla tempistica relativa al ridimensionamento del programma di stimolo.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 105,55 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,5% sulla giornata.
I prezzi del petrolio sono saliti dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che in Cina l’indice PMI è salito inaspettatamente a 50,3 a luglio, dal 50,1 di giugno.
Una lettura sopra il 50,0 indica una crescita, al di sotto indica una contrazione.
Tuttavia, i dati ufficiali si distaccano dalla lettura finale dell’Indice PMI HSBC cinese, che ha toccato il minimo di 11 mesi di 47,7 a luglio.
La Cina è il secondo consumatore di petrolio dopo gli USA, ed i dati del settore manifatturiero sono utilizzati come indicatori del futuro consumo di greggio.
In conclusione al vertice di politica monetaria di due giorni, la Fed ha dichiarato che continuerà ad acquistare 85 miliardi di dollari al mese in titoli del Tesoro, aggiungendo che il ritmo della crescita economica è “modesto”.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
Gli operatori dei mercati attendono i dati di venerdì sull’occupazione non agricola, per avere delle indicazioni sull’andamento del mercato del lavoro.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense è generalmente collegato all’aumento della domanda di petrolio e altri carburanti.
Il contratto di settembre è salito dell’1,9% a 105,03 dollari al barile questo mercoledì, dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che l’economia degli USA è cresciuta più del previsto nel secondo trimestre del 2012.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che il Prodotto Interno Lordo degli USA è salito al ritmo annuo dell’1,7% nel trimestre terminato a giugno, superando le aspettative di una crescita dell’1%.
La società di elaborazione buste paga ADP ha dichiarato che l’occupazione non agricola ha segnato un aumento destagionalizzato 200.000 unità a luglio, superando l’aumento previsto di 180.000.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono scesi dello 0,1% a 107,67 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 2,12 dollari al barile.