Investing.com - I futures del greggio sono in salita questo martedì, supportati dai dati che hanno mostrato che l’attività industriale cinese questo mese è inaspettatamente cresciuta; tuttavia, continuano a pesare i timori per la domanda globale
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a novembre è scambiato a 91,25 dollari al barile negli scambi della mattinata statunitense, in salita dello 0,43%.
Ieri il prezzo è sceso dello 0,85% a 90,87 dollari.
I futures troveranno supporto a 89,76 dollari al barile, il minimo dal 15 settembre e resistenza a 93,60 dollari al barile, il massimo dal 18 settembre.
Il prezzo del greggio si è rafforzato dopo i dati che hanno mostrato che la lettura preliminare dell’indice manifatturiero HSBC cinese per il mese di settembre è risultata pari a 50,5, contro le aspettative di 50,0 e in salita dalla lettura finale di 50,2 di agosto.
I dati hanno fatto diminuire i timori per un rallentamento della seconda economia mondiale.
Ieri, il Ministro delle Finanze cinese Lou Jiwei ha ribadito che i policymaker di Pechino non apporteranno modifiche di rilievo alla politica monetaria in seguito alla pubblicazione dei singoli indicatori economici.
Secondo quanto riportato dalla Banca Popolare Cinese, i commenti sarebbero stati rilasciati nel fine settimana in Australia durante il G20 dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali.
Le parole di Lou hanno ridotto le aspettative che la Cina possa aumentare le misure di stimolo per raggiungere l’obiettivo di crescita del 7,5% previsto per quest’anno.
La nazione asiatica è il secondo consumatore mondiale di greggio dopo gli Stati Uniti ed è stato il motore del rafforzamento della domanda.
Intanto, continuano a pesare i timori per gli elevati livelli delle scorte mondiali.
La U.S. Energy Information Administration ha dichiarato che per la scorsa settimana le scorte totali di carburante ammontano a 362,3 milioni di barili, il massimo per questo periodo dell’anno dal 2012.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a novembre sale dello 0,22%, a 96,76 dollari al barile, mentre lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli USA è di 5,51 dollari al barile.