Investing.com - Il prezzo del greggio è misto negli scambi asiatici di questo martedì, mentre i trader attendono altri sviluppi nel nuovo round di trattative commerciali USA-Cina che cominceranno nel corso della giornata.
I future del greggio WTI salgono dello 0,4% a 56,22 dollari al barile alle 00:52 ET (05:52 GMT). I future del Brent, il riferimento internazionale, scendono dello 0,3% a 66,28 dollari.
Ieri, i prezzi del greggio hanno segnato i massimi in tre mesi nelle speranze che Stati Uniti e Cina possano risolvere i loro attriti commerciali, dopo che sia il Presidente Donald Trump che il leader cinese Xi Jinping hanno riportato progressi nei negoziati tenuti a Pechino la scorsa settimana.
Citando alcuni analisti, Reuters afferma che la lieve correzione al ribasso odierna è stata causata dai timori per lo stato di salute dell’economia globale quest’anno.
Gli investitori continueranno a focalizzarsi sulle notizie relative ai commerci questa settimana, con il Vice Premier cinese Liu He che incontrerà il Rappresentante per il Commercio USA ed altri funzionari a Washington nei prossimi giorni.
Il sentimento degli investitori è un po’ sottotono questo martedì in vista dei vertici, dopo che il governo cinese ha accusato gli Stati Uniti di aver “costruito una scusa per sopprimere il legittimo sviluppo” delle aziende cinesi.
Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Geng Shuang ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno usando “mezzi politici” per interferire nell’attività economica ed ha definito tale pratica “un bullismo ipocrita, immorale ed ingiusto”.
Malgrado il clima di cautela, i mercati del greggio globali sono stati supportati dall’inizio del 2019 dai tagli alle scorte operati dall’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) e dal principale esportatore, l’Arabia Saudita.
L’Arabia Saudita ha tagliato la produzione a 10,2 milioni di barili a gennaio, contro il 10,3 milioni previsti. L’esportatore ha reso noto che intende ridurre la produzione di altri 400.000 barili a marzo.