LONDRA (Reuters) - Le quotazioni del greggio scivolano a 62 dollari al barile, impostate per un calo settimanale sui timori legati alla diffusione del coronavirus che potenzialmente frena la circolazione delle persone e la domanda di petrolio, mettendo in secondo piano i tagli all'offerta.
Il virus ha provocato la sospensione del trasporto pubblico in 10 città cinesi. Le autorità sanitarie cinesi temono che il tasso di infezione possa accelerare durante le vacanze del Capodanno lunare questo fine settimana, quando milioni di cinesi viaggeranno dentro e fuori dal paese.
Intorno alle 11,40 il benchmark Brent perde 2 centesimi a 61,84 dollari al barile. Il Brent è sceso di circa il 4% questa settimana, il suo terzo calo settimanale consecutivo. Il greggio Usa cede lo 0,29% a 55,43 dollari al barile, in rotta anch'esso verso un calo settimanale.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio, quindi qualsiasi rallentamento dei viaggi si manifesterà sulle previsioni della domanda.
A offrire un po' di sostegno ai prezzi è stato l'ultimo rapporto settimanale dell'Eia, che ieri ha evidenziato come le scorte di greggio siano scese di 405.000 barili nella settimana fino al 17 gennaio.
L'effetto sui prezzi rimane comunque limitato. Le scorte petrolifere nel mondo industrializzato sono superiori alla media quinquennale stando ai dati dell'OPEC e, secondo gli analisti, questo starebbe limitando l'impatto sui prezzi delle interruzioni alla produzione.