LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio hanno raggiunto i massimi da oltre cinque settimane spinti dall'ottimismo degli investitori su una soluzione dei paesi produttori per sostenere il mercato gravato da un eccesso di offerta.
Le perdite di produzione in Nigeria, dove una quantità di oltre 700.000 barili al giorni sta venendo meno per l'escalation dei attacchi di militanti nella ricca regione del Delta del Niger e per problemi agli impianti di condotta, contribuiscono a sostenere i prezzi nel bacino Atlantico.
Anche se in mattinata negli scambi asiatici le prese di profitto hanno spinto le quotazioni al ribasso, nel corso della giornata sono tornati nuovi acquisti con i prezzi che confermano un rialzo di circa il 16% da inizio agosto.
La gran parte del rally è dovuto alle attese di un intervento da parte dei paesi esportatori per frenare la sovrapproduzione. Ad accendere le speranze sono state le dichiarazioni del ministro dell'Energia saudita Khalid al-Falih, secondo cui il suo paese lavorerà insieme ad altri per stabilizzare i mercati petroliferi.
Tuttavia molti analisti rimangono scettici sul raggiungimento di un accordo e anche il ministro del Petrolio nigeriano Emmanuel Ibe Kachikwu ha espresso dubbi.
"Per quanto mi riguarda l'ottimismo è piuttosto scarso, ma credo che un impegno tra produttori che rappresentano il 70% della produzione possa avere un impatto", ha detto Kachikwu su Twitter.
Intorno alle 13,35 il Brent con consegna ottobre sale di 22 centesimi a 48,57 dollari, dopo avere toccato i 48,74 dollari, massimi dal 7 luglio.
Il WTI Usa avanza di 21 centesimi a 45,95 dollari in lieve ritracciamento dai 46,16 dollari della mattinata, massimi dal 15 luglio.