LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio scambiano stabili dopo che le nuove esenzioni dai dazi annunciate dagli Usa e il rimbalzo delle importazioni cinesi di petrolio sono stati compensati dal taglio delle stime sulla domanda da parte dell’Aie, dopo l’Opec.
Intorno alle ore 10,35 italiane, i futures sul Brent scambiano in ribasso di 20 centesimi, o dello 0,3%, a 64,67 dollari il barile. Anche il greggio statunitense West Texas Intermediate cede 18 centesimi, o lo 0,3%, a 61,34 dollari il barile.
Il presidente Usa Donald Trump ha detto che sta valutando la possibilità di modificare le tariffe del 25% imposte alle importazioni di auto dal Messico e da altri Paesi.
Le volatili politiche commerciali statunitensi hanno creato incertezza sui mercati petroliferi globali e hanno spinto l’Opec a ridurre le proprie previsioni sulla domanda per la prima volta da dicembre.
Anche l’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie) ha tagliato le proprie stime sulla crescita della domanda globale di petrolio a 730.000 barili al giorno quest’anno da 1,03 milioni di barili al giorno - e a 690.000 barili al giorno per il 2026 a causa dell’escalation delle tensioni commerciali.
Il segretario all’Energia statunitense Chris Wright ha detto venerdì che gli Stati Uniti potrebbero bloccare le esportazioni di petrolio iraniano nell’ambito dei piani di Trump per fare pressione su Teheran in merito al suo programma nucleare.
Ulteriore sostegno per i prezzi giunge dai dati di ieri, che hanno mostrato che le importazioni di greggio della Cina a marzo sono aumentate di quasi il 5% rispetto a un anno prima, grazie all’aumento degli arrivi di petrolio iraniano.
Il Kazakistan ha comunicato ieri che la produzione nazionale di petrolio è scesa del 3% nelle prime due settimane di aprile rispetto alla media di marzo, in linea con quanto riferito da Reuters, anche se i volumi di produzione sono rimasti ben al di sopra della propria quota Opec+.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Francesca Piscioneri)