LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio toccano massimi di un mese e mezzo, sostenuti dai segnali di una ripresa della domanda, con la Cina che ha registrato un aumento della produzione nelle raffinerie e chiuso una settimana al rialzo sul fronte dell'offerta.
Intorno alle 12,40, il greggio Usa( Wti) sale di 45 centesimi, ovvero l'1,63%, a 28,01 dollari al barile, dopo aver raggiunto i 28,75 dollari al barile, il suo livello più alto dall'inizio di aprile.
I futures sul Brent guadagnano 58 centesimi, pari all'1,86% a 31,71 dollari al barile, dopo aver toccato 32,50 dollari, livello più alto dal 13 aprile.
Entrambi i contratti sono impostati per chiudere la terza settimana consecutiva all'insegna di guadagni.
Tra i tagli all'offerta dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) e di altri importanti produttori, energono anche note positive sul lato della domanda. I dati diffusi oggi mostrano che il consumo giornaliero di greggio in Cina è rimbalzato ad aprile mentre le raffinerie hanno accelerato l'attività.
L'umore del mercato rimane però tutt'altro che euforico, con la pandemia di coronavirus ancora lontana dalla fine e nuovi focolai che emergono in alcuni paesi in cui sono state allentate le misure di lockdown.
"I prezzi del petrolio sono aumentati in modo significativo da ieri grazie a una migliore valutazione della situazione da parte dell'Agenzia internazionale dell'energia (Aie)", si legge in una nota di Commerzbank.
L'Aie prevede che le scorte globali di greggio diminuiscano di circa 5,5 milioni di barili al giorno (bpd) nella seconda metà di quest'anno.
L'agenzia stima inoltre che la domanda di petrolio quest'anno diminuirà di 8,6 milioni di barili al giorno, un calo più contenuto di 690.000 miliardi di barili - rispetto alle previsioni del mese scorso.