LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio guadagnano terreno e si avvicinano ai massimi da due settimane dopo l’imposizione da parte degli Stati Uniti di nuove sanzioni per limitare le esportazioni di petrolio iraniano, che alimenta i timori per l’offerta.
Alle 11,10 i futures sul Brent salgono di 52 centesimi, pari allo 0,79%, a 66,37 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate è a 63,05 dollari al barile, in aumento di 58 centesimi, pari allo 0,93%.
Ieri entrambi i benchmark sono saliti del 2%, raggiungendo i livelli più alti dal 3 aprile e avviandosi al primo guadagno settimanale in tre settimane. Oggi è l’ultimo giorno di regolamento della settimana in vista del venerdì Santo e delle festività pasquali.
Le nuove sanzioni degli Stati Uniti sull’export di petrolio iraniano e i commenti ’hawkish’ a riguardo da parte del dipartimento del Tesoro accrescono i timori sull’offerta e offrono sostegno al greggio, secondo Giovanni Staunovo, analista di Ubs.
L’amministrazione Trump ieri ha emesso nuove sanzioni contro le esportazioni di petrolio iraniano, tra cui una raffineria "teiera" con sede in Cina, aumentando le pressioni su Teheran mentre si tengono colloqui sul programma nucleare del Paese.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)