LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono in frazionale ribasso, sotto pressione a causa dell’aumento della produzione dell’Opec+ e la prospettiva di un accordo sul nucleare iraniano, ma sono indirizzati verso la seconda settimana consecutiva di guadagni grazie all’allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Intorno alle 10,40, i futures sul Brent cedono 3 centesimi, o lo 0,05%, a 64,50 dollari il barile. I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate perdono 3 centesimi, o lo 0,05%, a 61,59 dollari il barile.
Entrambi i contratti sono scesi di oltre il 2% nella seduta precedente a seguito di un sell-off sulla prospettiva di un accordo sul nucleare iraniano.
Il presidente Usa Donald Trump ha detto che gli Stati Uniti sono vicini a un accordo nucleare con l’Iran, con Teheran che ha "più o meno" accettato i suoi termini. Tuttavia, una fonte vicina ai colloqui ha detto che ci sono ancora questioni da risolvere.
Ing ha scritto in una nota che un accordo nucleare che elimini le sanzioni consentirebbe all’Iran di aumentare la produzione di petrolio e di trovare più acquirenti disposti a comprare il suo petrolio. Ciò potrebbe comportare un’offerta aggiuntiva di circa 400.000 barili al giorno, ha precisato.
Nonostante la potenziale pressione sull’offerta, sia il Brent che il Wti sono in rialzo questa settimana, guadagnando finora rispettivamente l’1% e lo 0,5%.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)