LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio restano in prossimità dei massimi pluriennali, dopo le perdite iniziali registrate nelle ore del trading asiatico, grazie alle aspettative di un'offerta e di scorte scarse che alimentano il sentiment rialzista.
Alle 10,36 circa, i futures sul Brent scambiano in rialzo di 49 centesimi, ovvero dello 0,58%, a 85,10 dollari al barile, dopo il massimo di tre anni di 86,10 dollari segnato ieri. Il contratto è sulla buona strada per la sua settima settimana in rialzo di fila.
Il greggio Usa avanza di 34 centesimi, o dello 0,41%, a 82,84 dollari al barile, non lontano dal massimo di sette anni raggiunto questa settimana.
A spingere le quotazioni sono i timori per la carenza di carbone e gas in Cina, India ed Europa, che hanno portato alcuni produttori di energia a passare dal gas all'olio combustibile e al diesel.
Il clima invernale in gran parte degli Stati Uniti dovrebbe essere più caldo della media, secondo una previsione della National Oceanic and Atmospheric Administration.
"Il forte aumento del greggio potrebbe renderlo vulnerabile ai realizzi, tuttavia, una correzione sostanziale potrebbe non avvenire a meno che la crisi energetica globale non si plachi", ha detto Ravindra Rao, vicepresidente per le materie prime di Kotak Securities.
"I prezzi globali del gas e del carbone sono diminuiti, ma i timori persistono con un mercato più tirato e una stagione invernale con una domanda più elevata dietro l'angolo".
Il greggio statunitense ha trovato supporto questa settimana poiché gli investitori hanno visto scorte di greggio basse presso l'hub di stoccaggio degli Stati Uniti a Cushing, in Oklahoma.
(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)