Investing.com - I futures del greggio West Texas Intermediate sono sotto pressione questo mercoledì, mentre l’attenzione dei traders è rivolta alla pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi prevista nel corso della seduta, dati che permetteranno di valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a marzo crolla di 76 centesimi, o dell’1,64%, a 45,48 dollari negli scambi europei del mattino. Il prezzo è rimasto in un range che va da 45,34 a 45,82 dollari.
Ieri, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York hanno subito un’impennata di 1,08 dollari, o del 2,39% a 46,23 dollari al barile dal momento che il dollaro si è indebolito dopo i dati che hanno mostrato un calo inaspettato, pari al 3,4%, degli ordinativi di beni durevoli a dicembre.
Il report governativo di oggi dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono aumentate di 4,1 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte di benzina dovrebbero essere aumentate di 0,4 milioni di barili.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, ha dichiarato che le scorte di greggio USA hanno subito un’impennata di 12,7 milioni di barili nella settimana terminata il 23 gennaio.
Il report ha mostrato inoltre che le scorte di benzina sono diminuite di 5,0 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati sono diminuite di 670.000 barili.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a marzo crolla di 56 centesimi, o dell’1,13%, a 49,04 dollari al barile. Ieri, il prezzo del greggio Brent con consegna a marzo ha subito un’impennata di 1,44 dollari, o del 2,99%, a 49,60 dollari.
Il prezzo del greggio è sceso di circa il 60% da giugno, per via della decisione dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione, mentre negli Stati Uniti si è registrata la produzione più alta degli ultimi tre decenni, causando un eccesso delle scorte globali.
Intanto, l’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,25% a 94,48, dopo aver toccato il minimo di quasi una settimana di 93,95 nella seduta precedente.
Oggi i riflettori resteranno puntati sull’esito del vertice di politica monetaria della Fed, in programma per oggi, mentre si prevede che la banca confermi l’attuale politica economica.
I traders seguiranno da vicino la dichiarazione della Fed per cercare di capire se la banca ha intenzione di mantenere i tassi di interesse vicino allo zero ancora per qualche tempo.