I prezzi dell’oro scendono dai massimi storici mentre il dollaro si rafforza

Pubblicato 21.03.2025, 06:24

Investing.com — I prezzi dell’oro sono scesi nel trading asiatico di venerdì, estendendo il calo dai recenti massimi storici a causa della pressione di un dollaro più forte, mentre i trader scommettono che i tassi di interesse statunitensi rimarranno invariati nel breve termine.

Il metallo giallo ha comunque mantenuto quotazioni superiori alla soglia dei $3.000 l’oncia superata la scorsa settimana, poiché la domanda di beni rifugio è rimasta elevata a fronte della crescente incertezza sull’economia statunitense e sui dazi commerciali del presidente Donald Trump.

L’oro spot è sceso dello 0,5% a $3.029,61/oz, mentre i futures sull’oro in scadenza a maggio sono calati dello 0,2% a $3.037,09 l’oncia alle 06:57 ora italiana. I prezzi spot hanno raggiunto un massimo storico di $3.057,51/oz all’inizio di questa settimana.

Oro sotto pressione per il rafforzamento del dollaro, ma la domanda di beni rifugio rimane

Il calo dell’oro dai massimi storici è stato guidato principalmente da una ripresa del dollaro, che ha recuperato tutte le perdite registrate dopo la riunione della Federal Reserve di mercoledì.

Il biglietto verde è stato sostenuto dalla crescente convinzione che la Fed lascerà i tassi di interesse invariati nel breve termine a causa dell’elevata incertezza sulla crescita economica e sui dazi di Trump.

I trader sembrano anche aver ignorato i ripetuti appelli di Trump alla Fed per tagliare i tassi.

La banca centrale aveva lasciato i tassi invariati all’inizio di questa settimana, segnalando che non ci saranno cambiamenti a breve termine a causa dell’incertezza sull’inflazione persistente e sull’impatto dei dazi di Trump. La Fed ha anche abbassato le previsioni di crescita per il 2025 e aumentato le prospettive di inflazione.

Questo ha portato i trader a scommettere che la Fed avrà pochi incentivi per tagliare i tassi di interesse nel breve termine, soprattutto mentre la banca centrale cerca maggiore chiarezza sull’economia e sui dazi di Trump.

I prezzi dei metalli in generale sono stati sotto pressione a causa del dollaro forte. I futures sul platino sono scesi dello 0,7% a $987,15 l’oncia, mentre i futures sull’argento sono calati dello 0,8% a $33,735 l’oncia.

Il rame arretra dopo forti guadagni; focus su Cina e dazi

Tra i metalli industriali, i prezzi del rame sono arretrati venerdì dopo essere saliti notevolmente sulla scia delle speculazioni riguardo a forniture più limitate a causa dei dazi di Trump. Anche l’ottimismo sulle misure di stimolo nel principale importatore, la Cina, ha sostenuto il rame.

I futures di riferimento sul rame del London Metal Exchange sono scesi dello 0,2% a $9.910,30 la tonnellata dopo aver superato i $10.000 la tonnellata all’inizio di questa settimana. I futures sul rame di maggio sono calati dello 0,3% a $5,1020 la libbra.

Il metallo rosso ha beneficiato delle speculazioni sui piani di Trump di imporre dazi del 25% su tutte le importazioni statunitensi di rame, che potrebbero ridurre drasticamente le forniture statunitensi nel breve termine.

In Cina, diverse fonderie di rame hanno interrotto le operazioni durante un periodo tipicamente intenso, a causa della crescente carenza di concentrato di rame. Si prevede inoltre che una carenza di prodotti di rame raffinato dalla Cina farà aumentare i prezzi nel breve termine.

 

Questo articolo è stato generato e tradotto con il supporto dell’intelligenza artificiale e revisionato da un redattore. Per ulteriori informazioni, consultare i nostri T&C.

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