Investing.com - I futures del greggio recuperano le perdite della seduta precedente questo giovedì, mentre i riflettori sono puntati sull’attesissimo vertice dell’OPEC che si terrà domani a Vienna.
Secondo le ultime notizie, l’Arabia Saudita, finora determinata a non cambiare idea su un taglio della produzione, potrebbe proporre una riduzione di un milione di barili al giorno se anche altri membri dell’OPEC come l’Iran, l’Iraq e paesi che non ne fanno parte come la Russia e il Messico, faranno lo stesso.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a gennaio schizza di 1,02 dollari, o del 2,41% a 43,52 dollari al barile negli scambi della mattinata statunitense. Ieri, il prezzo è crollato di 1,95 dollari, o del 4,39%, dopo aver segnato il minimo intraday di 42,43 dollari, il minimo dal 24 agosto.
La produzione globale di greggio supera di gran lunga la domanda a causa dell’impennata del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’OPEC di non tagliare la produzione per difendere la partecipazione sul mercato.
Intanto, sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a gennaio subisce un’impennata di 62 centesimi, o dell’1,55%, a 40,56 dollari al barile.
Ieri, il prezzo del greggio Nymex è crollato a 39,84 dollari, un livello che non si registrava dal 27 agosto, prima di chiudere con un crollo di 1,91 dollari, o del 4,56%, a 39,34 dollari, dopo i dati che hanno mostrato che le scorte statunitensi sono salite per la decima settimana consecutiva la scorsa settimana.
Nel report settimanale della U.S. Energy Information Administration, si legge infatti che le scorte di greggio sono aumentate di 1,2 milioni di barili la scorsa settimana. Gli analisti avevano previsto un calo di 471.000 barili.
Le scorte di greggio statunitensi ammontano a 489,4 milioni di barili, restando vicino ad un livello che in questo periodo dell’anno non si registrava da almeno 80 anni.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 2,77 dollari al barile, rispetto ai 2,55 dollari segnati alla chiusura di ieri.
Oltre al vertice dell’OPEC, i traders attendono il report sull’occupazione non agricola di domani, l’ultimo report sul’occupazione prima che la Federal Reserve prenda una decisione sui tassi di interesse in occasione del vertice previsto il 15 e 16 dicembre.