Di Mauro Speranza
Investing.com – Mancano poco più di tre mesi alle elezioni presidenziali americane e la 'lotta' tra i due candidati, l'uscente Donald Trump e Joe Biden, entra nel vivo con il confronto sul tema dell'energia, in particolare il petrolio, argomento molto sentito tra i due.
Il presidente Trump sembra in difficoltà, visti i risultati dei sondaggi attualmente diffusi dai mass media. La media nazionale RealClearPolitics pubblicato da AFP segnala dieci punti di vantaggio per Bden, rendendo lo staff di 'The Donald' particolarmente preoccupato.
Talmente preoccupato da ventilare addirittura il rinvio delle elezioni, insinuando in un tweet che il voto per posta possa risultare “fraudolento”:
Affossata la sua immagine a causa principalmente della gestione dell'emergenza coronavirus nel paese, Trump ha deciso di puntare sul sostegno all'industria petrolifera e delle energie fossili e nel corso del suo viaggio in Texas nei giorni scorsi ha promesso l'annullamento delle leggi fondamentali per la conservazione della nazione e limitando le revisioni ambientali obbligatorie per legge di autostrade, gasdotti e centrali elettriche.
Trump, dunque, prosegue nella linea politica del rifiuto a riconoscere il riscaldamento globale, definendola una bufala, e accusando i mulini a vento di essere causa del cancro, definendo gli elettrodomestici ad alta efficienza energetica come “senza valore” e gli edifici a zero emissioni “fondamentalmente senza finestre”.
Lo sfidante Biden, invece, ha presentato un piano da 2 mila miliardi per affrontare il cambiamento climatico e revisionare le infrastrutture della nazione, puntando così a crerare milioni di posti di lavoro grazie ad una economia basata sull'energia pulita.
In questo modo, Biden cerca di conquistare i giovani elettori e i sostenitori di Bernie Sanders, sconfitto alla primarie, oltre che mantenere il suo legame con gli elettori bianchi della classe operaia, votanti di Trump alla scorse elezioni e preoccupati sull'impatto occupazionale dovuto al 'voltare le spalle' all'industria petrolifera e del gas.
Il piano di Biden sull'energia
Biden ha lanciato un piano investimenti da 2 trilioni di dollari composto da un mix tra Green New Deal proposto da Sanders e le sue idee più conservatrici.
Assente qualsiasi carbon pricing con cui tassare le emissioni di anidride carbonica, entro il 2035 sarà definito uno standard neutrale dal punto di vista tecnologico per le utility e gli operatori di rete (EECES: Energy Efficiency and Clean Electricity Standard), che quindi lascia campo aperto non solo alle rinnovabili, ma anche al nucleare e, almeno sulla carta, ai combustibili fossili, gas e carbone, se gli impianti saranno equipaggiati con sistemi per catturare le emissioni di CO2, ovvero i CCS (Carbon Capture and Storage), che dovrebbero aiutare gli USA a raggiungere il 100% di energia pulita.
Oltre ad una nuova agenzia dedicata alle attività di ricerca e sviluppo (ARPA-C), tra le misure annunciate ci sono il programma per la riqualificazione energetica di 4 milioni di edifici (con la priorità a scuole, ospedali e immobili pubblici); l’installazione di almeno 500.000 punti di ricarica per veicoli elettrici; il potenziamento dei trasporti pubblici e delle ferrovie; la creazione di un milione di nuovi posti di lavoro nell’industria Usa dell’auto, con particolare attenzione alla filiera dell’elettrico.
Quando penso al cambiamento climatico, la parola che mi viene in mente è “posti di lavoro” ben pagati che metteranno al lavoro gli americani, rendendo l’aria più pulita per i nostri figli, ripristinando le nostre strade e i ponti e i porti che si stanno sgretolando”, ha detto martedì Biden mentre delineava il suo piano.
Le critiche di Trump al piano
Un piano che “farebbe salire alle stelle i costi di costruzione e porrebbe fine all’uso del gas naturale nelle case”, attaccava Trump, bollando anche come impossibile la riduzione delle emissioni dei nuovi edifici.
“Diciamo ai politici di Washington che cercano di abolire l’energia americana che non si scherza con il Texas”, dichiarava Trump in riferimento al fracking, aggiungendo che tutto quanto è stato fatto per il settore dopo Barack Obama verrebbe annullato in caso di mancata rielezione.
“Biden vuole ri-regolamentare massicciamente l’economia energetica, rientrare nell’accordo di Parigi sul clima, che ucciderebbe totalmente la nostra energia, dovreste chiudere il 25 per cento delle vostre attività e uccidere lo sviluppo del petrolio e del gas”, ha detto mercoledì Trump mentre annunciava una “revisione dall’alto verso il basso” della legge nazionale sulla politica ambientale, una legge ambientale fondamentale sin dalla sua nascita nel 1969. Non ha offerto alcuna prova a sostegno delle sue statistiche.
Infine, Trump ha annunciato di aver firmato quattro permessi per oleodotti e ferrovie che in parte aiuteranno il Texas a vendere petrolio al Messico, per poi comunicare che il Dipartimento dell’Energia permetterà le spedizioni di gas naturale liquefatto verso Paesi senza accordi di libero scambio con gli Stati Uniti fino al 2050.
L'industria petrolifera con Trump
Dal Washington Post scrivono che gli industriali del settore petrolifero hanno “applaudito le mosse del presidente. Robin Rorick, vice presidente midstream e delle operazioni industriali presso l’American Petroleum Institute, ha affermato che l’annuncio di Trump ‘riflette l’importanza di garantire al resto del mondo l’accesso ad un’energia accessibile, affidabile e più pulita, il tutto continuando a modernizzare le nostre infrastrutture energetiche qui a casa’”.
Trump, d'altronde, si era messo in evidenza al tempo della 'guerra dei prezzi' del petrolio scoppiata tra Arabia Saudita e Russia, negoziando con i due Paesi col fine di frenare la produzione di greggio e stabilizzare i prezzi.
In questo quadro il viaggio di Trump in Texas, ricco di petrolio, rappresenta una tappa fondamentale per la rielezione visto che Biden e Trump sembrano essere sul filo di lana per i 38 delegati dello Stato americano.