Investing.com - Il prezzo del greggio è in calo negli scambi della mattinata europea di questo martedì, ma resta limitato dai timori che l’aumento della produzione petrolio di scisto USA possa far deragliare il tentativo di riequilibrare il mercato tramite i tagli alla produzione.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a luglio è salito di 15 centesimi, o dello 0,3%, a 46,23 dollari al barile alle 2:55AM ET (06:55GMT).
Intanto, il greggio Brent con consegna ad agosto sull’ICE Futures Exchange di Londra sale di 16 centesimi a 48,45 dollari al barile.
Ieri i prezzi sono saliti per la seconda seduta consecutiva.
Nonostante i recenti rialzi, i prezzi sono stati sotto pressione nelle ultime settimane, per via dei timori che l’aumento delle trivellazioni negli USA possa cancellare gli sforzi dei paesi OPEC e non-OPEC.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito per la ventunesima settimana consecutiva, la serie di aumenti più lunga mai registrata, indicando che si attendono ulteriori aumenti della produzione.
Il totale è salito di 8 unità, a quota 741, il massimo dall’aprile del 2015.
L’aumento dell’attività estrattiva statunitense e della produzione di scisto rischiano di vanificare i tentativi dei principali produttori di riequilibrare il mercato.
Lo scorso mese l’OPEC e altri produttori non-OPEC hanno accettato di prolungare i tagli alla produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno fino a marzo 2018.
Finora i tagli implementati hanno influito poco sui livelli delle scorte, per via di un aumento della produzione di petrolio di scisto negli USA e per l’aumento della produzione nei paesi non aderenti come la Libia e la Nigeria.
L’attenzione degli investitori ora si sposta sui dati relativi alle scorte USA di greggio e prodotti raffinati.
L’American Petroleum Institute rilascerà il report settimanale oggi alle 4:30PM ET (20:30 GMT). I dati ufficiali della Energy Information Administration sono invece previsti domani, nelle previsioni di un calo di 2,9 milioni di barili.
I riflettori saranno puntati inoltre sul report mensili dell’Agenzia Internazionale per l’Energia e dell’OPEC che forniranno indicazioni sui livelli globali della domanda e dell’offerta.
Intanto, sul Nymex i future della benzina con consegna a luglio sono in salita di 0,3 centesimi o dello 0,3%, a 1,488 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a luglio sale di 0,2 centesimi a 1,428 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a luglio sono in calo di 0,9 centesimi a 3,015 dollari per milione di BTU.