Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in calo nella mattinata di giovedì, staccandosi dal livello più alto da metà settembre per via della crescente incertezza su come gli Stati Uniti affronteranno le prossime questioni fiscali.
Le indicazioni di una migliore domanda dalla Cina hanno limitato le perdite.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a febbraio sono scesi a 92,77 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,4% sulla giornata.
I futures della borsa di New York sono scesi stamane dello 0,6% a 92,50 dollari al barile. I futures del petrolio hanno toccato 93,82 dollari al barile mercoledì, il livello più alto dal 19 settembre.
Il sentimento dei mercati si è risollevato ieri, dopo che i decisori USA hanno trovato ieri un compromesso per evitare il precipizio fiscale, bloccando una serie di aumenti di tasse e taglio alla spesa pubblica che avrebbero potuto trascinare l’economia statunitense in recessione.
Tuttavia gli investitori restano cauti sulle previsioni a lungo termine, con i negoziati sull’aumento del tetto massimo del debito che inizieranno a febbraio.
L’agenzia di rating Moody’s ha diciarato mercoledì che evitare il precipizio fiscale è solo il primo dei passi necessari per assicurare la tripla A agli Stati Uniti.
Intanto Standard & Poor's, che ha declassato gli USA a AA+ da AAA nell’agosto 2011 ha dichiarato che l’accordo ha fatto poco per la previsione negativa del credito del paese.
Un portavoce del FMI ha dichiarato in merito alla questione del tetto massimo del debito che “molto ancora resta da fare”.
Gli operatori dei mercati attendono che domani negli Stati Uniti vengano pubblicati i dati sull’occupazione e questo venerdì, tramite i quali gli investitori cercheranno di valutare la forza della ripresa economica statunitense.
I traders del petrolio attendono i dati del governo USA per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di petrolio.
L’American Petroleum Institute pubblicherà quest’oggi il suo rapporto sulle scorte, mentre il report del governo che sarà rilasciato venerdì potrebbe mostrare un calo di 1,9 milioni di barili la scorsa settimana.
Il report sarà pubblicato con due giorni di ritardo vista la chiusura del capodanno.
Il calo dei prezzi del petrolio è stato limitato dai dati che hanno mostrato un aumento dell’indice PMI cinese del settore terziario per il terzo mese consecutivo a dicembre.
L’indice PMI dei servizi è salito a 56,1 lo scorso mese, dopo una lettura di 55,6 a novembre, secondo il National Bureau of Statistics.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio dopo gli Stati Uniti ed è stato il motore della crescita della domanda negli ultimi anni.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a febbraio sono saliti dello 0,4% , a 112,02, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 19,25 dollari al barile.
Le indicazioni di una migliore domanda dalla Cina hanno limitato le perdite.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a febbraio sono scesi a 92,77 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,4% sulla giornata.
I futures della borsa di New York sono scesi stamane dello 0,6% a 92,50 dollari al barile. I futures del petrolio hanno toccato 93,82 dollari al barile mercoledì, il livello più alto dal 19 settembre.
Il sentimento dei mercati si è risollevato ieri, dopo che i decisori USA hanno trovato ieri un compromesso per evitare il precipizio fiscale, bloccando una serie di aumenti di tasse e taglio alla spesa pubblica che avrebbero potuto trascinare l’economia statunitense in recessione.
Tuttavia gli investitori restano cauti sulle previsioni a lungo termine, con i negoziati sull’aumento del tetto massimo del debito che inizieranno a febbraio.
L’agenzia di rating Moody’s ha diciarato mercoledì che evitare il precipizio fiscale è solo il primo dei passi necessari per assicurare la tripla A agli Stati Uniti.
Intanto Standard & Poor's, che ha declassato gli USA a AA+ da AAA nell’agosto 2011 ha dichiarato che l’accordo ha fatto poco per la previsione negativa del credito del paese.
Un portavoce del FMI ha dichiarato in merito alla questione del tetto massimo del debito che “molto ancora resta da fare”.
Gli operatori dei mercati attendono che domani negli Stati Uniti vengano pubblicati i dati sull’occupazione e questo venerdì, tramite i quali gli investitori cercheranno di valutare la forza della ripresa economica statunitense.
I traders del petrolio attendono i dati del governo USA per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di petrolio.
L’American Petroleum Institute pubblicherà quest’oggi il suo rapporto sulle scorte, mentre il report del governo che sarà rilasciato venerdì potrebbe mostrare un calo di 1,9 milioni di barili la scorsa settimana.
Il report sarà pubblicato con due giorni di ritardo vista la chiusura del capodanno.
Il calo dei prezzi del petrolio è stato limitato dai dati che hanno mostrato un aumento dell’indice PMI cinese del settore terziario per il terzo mese consecutivo a dicembre.
L’indice PMI dei servizi è salito a 56,1 lo scorso mese, dopo una lettura di 55,6 a novembre, secondo il National Bureau of Statistics.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio dopo gli Stati Uniti ed è stato il motore della crescita della domanda negli ultimi anni.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a febbraio sono saliti dello 0,4% , a 112,02, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 19,25 dollari al barile.