Investing.com - Il prezzo del greggio è in salita questo mercoledì, i report dell’American Petroleum Institute (API) hanno rivelato un calo delle scorte statunitensi, mentre continua a pesare una possibile carenza di greggio iraniano dovuta alle sanzioni USA.
I future del greggio Brent con consegna ad ottobre salgono dello 0,3% a 72,85 dollari al barile alle 00:30 ET (04:30 GMT), mentre i future del greggio WTI con consegna ad ottobre sono in salita dello 0,41% a 66,12 dollari al barile.
Ieri l’API ha reso noto che le scorte di greggio negli Stati Uniti sono scese di 5,2 milioni di barili nella settimana terminata il 17 agosto a 405,6 milioni di barili, superando le aspettative degli analisti di un calo di 1,5 milioni di barili.
I dati ufficiali dell’EIA saranno pubblicati nel corso della giornata.
Nel frattempo, le sanzioni statunitensi contro l’Iran, che cominceranno ad entrare in vigore a novembre, sono tornate al centro della scena con gli investitori preoccupati per quanto greggio sarà rimosso dai mercati globali per via delle sanzioni.
“La questione iraniana continua a restare nei pensieri dei trader”, spiega Greg McKenna, a capo delle strategie di mercato di AxiTrader.
Il prezzo del greggio è salito nelle ultime sedute sulla scia dell’ottimismo per i progressi nelle trattative commerciali Cina - USA, previste nel corso della giornata. Tuttavia, le notizie secondo cui la Cina starebbe spostando i carichi su navi di proprietà della National Iranian Tanker per continuare a comprare greggio iraniano nonostante la reintroduzione delle sanzioni da parte degli Stati Uniti non aiuta ad iniziare le trattative col piede giusto.
L’indice del dollaro USA è pressoché invariato questo mercoledì, malgrado il Presidente USA Donald Trump si sia detto “non entusiasta” della decisione della Federal Reserve di alzare i tassi, dichiarazione che è stata considerata un problema per il dollaro all’inizio della settimana.