Investing.com - Il prezzo dell’oro è in calo questo venerdì, gli investitori si allontanano dai lingotti nelle aspettative di un altro aumento dei tassi di interesse quest'anno, mentre i riflettori rimangono puntati sul summit del G20 in Argentina.
Sul Comex, i future dell’oro con consegna a febbraio scendono dello 0,16% a 1.228,40 dollari l’oncia troy alle 4:54 ET (9:54 GMT).
I verbali del vertice della Fed pubblicati ieri hanno mostrato che la banca centrale prevede di alzare i tassi di interesse, anche se non ha fornito una tempistica. Gli aumenti dei tassi di interesse riducono la domanda di asset rifugio come l’oro, che non genera pagamenti regolari come fanno invece altri tipi di investimento, come i bond.
La prospettiva di tassi più alti incoraggia inoltre il dollaro, che trae beneficio dai tassi più alti.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,12% a 96,80.
L’oro di solito scende quando il dollaro si rafforza, dal momento che il metallo prezioso è valutato in dollari e risente dell'andamento della valuta. I lingotti diventano più costosi per i titolari di altre valute quando il dollaro sale e più economici quando invece si indebolisce.
Nel frattempo i trader non perdono di vista gli sviluppi dello scontro commerciale tra USA e Cina.
Il Presidente USA Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping si incontreranno a margine del summit del G20 questo fine settimana. Resta da vedere se i due stringeranno veramente un accordo, con Trump ancora intenzionato ad implementare un aumento dei dazi su 200 miliardi di dollari di prodotti cinesi a partire dal 1° gennaio.
Sul Comex gli altri metalli sono in discesa: i future dell’argento scendono dello 0,40% a 14,345 dollari l’oncia troy. Intanto, i future del platino crollano dell’1,07% a 812,10 dollari, mentre i future del palladio schizzano dell’1,29% a 1.166,20 dollari l’oncia. I future del rame scendono dello 0,38% a 2,779 dollari la libbra.