Investing.com -- L'oro ha recentemente dimostrato una notevole capacità di resistere alle pressioni dell'aumento dei rendimenti obbligazionari e del rafforzamento del dollaro USA. Nonostante questi venti contrari, il metallo è riuscito a registrare guadagni per due settimane consecutive.
Tuttavia, la tendenza al rialzo dei mercati azionari, che storicamente ha avuto una correlazione positiva con l'oro, si è indebolita nelle ultime settimane, sollevando interrogativi sul futuro sostegno della domanda di beni rifugio per il metallo prezioso.
Di fronte a un dollaro robusto e a rendimenti obbligazionari in aumento, l'oro ha sorprendentemente registrato un rally. Il Dollar Index ha continuato a salire per sette settimane consecutive, testando ora il livello di 110,00, mentre i rendimenti dei titoli di Stato USA sono anch'essi aumentati. L'aumento dei rendimenti non è un fenomeno solo statunitense; i titoli di Stato europei e britannici stanno vivendo tendenze simili.
Secondo l'analista di StoneX Fawad Razaqzada, la recente resilienza dei prezzi dell'oro sembra essere guidata dalle preoccupazioni per l'inflazione.
"Tipicamente, un dollaro forte e rendimenti in aumento metterebbero sotto pressione i prezzi dell'oro, ma gli investitori sembrano stare coprendo i rischi di inflazione. Questa domanda, tuttavia, potrebbe non essere sufficiente a spingere i prezzi verso nuovi record in assenza di fattori di supporto più ampi," ha scritto.
Da un punto di vista tecnico, l'oro si trova a un punto critico, testando livelli di resistenza chiave vicino a $2690, ha aggiunto Razaqzada.
Se la pressione di vendita dovesse riprendere, il supporto si trova intorno a $2650, con potenziali ulteriori ribassi a $2600, $2530 e $2500. Al contrario, una rottura al di sopra della zona di resistenza $2710-$2725 potrebbe segnalare la possibilità di nuovi massimi storici, anche se questo non è l'esito previsto.
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