Di Dhirendra Tripathi
Investing.com - Il titolo Sony (NYSE:SONY) balza dell’1,2% negli scambi premarket di questo martedì, in scia all’accordo per l’acquisizione di Bungie, lo sviluppatore di videogiochi USA noto per titoli famosi come Destiny e Halo, per 3,6 miliardi di dollari.
Bungie opererà come sussidiaria indipendente di Sony una volta conclusa la transazione.
Sony solitamente preferisce acquisizioni minori nel settore dei videogiochi ma è stata costretta a puntare ad una grossa dopo i due grandi accordi siglati dai rivali nel solo mese di gennaio.
Il 10 gennaio, infatti, Take-Two Interactive (NASDAQ:TTWO) ha deciso di acquisire il leader dei videogiochi per dispositivi mobili Zynga (NASDAQ:ZNGA) ad un valore aziendale di quasi 13 miliardi di dollari. Poi, il 18 gennaio, Microsoft (NASDAQ:MSFT) ha annunciato il più grosso accordo del mondo dei videogiochi: l’acquisizione di Activision Blizzard (NASDAQ:ATVI), nota per Candy Crush, ad un prezzo di quasi 69 miliardi di dollari.
L’acquisizione di Bungie consente a Sony di possedere uno dei più famosi giochi di sparatutto in prima persona, per competere con l’enorme serie di Call of Duty, ora nelle mani di Microsoft dopo l’accordo Activision.
La crescita a lungo termine del settore videogiochi si è intensificata con la pandemia, con i consumatori chiusi in casa che hanno trovato nuovi modi per divertirsi. Inoltre ora è considerato un importante elemento del nascente “metaverso”, un mondo virtuale che consente alle persone di interagire con gli amici, giocare ai videogiochi, guardare un film, studiare o partecipare ad un concerto online. Le acquisizioni di Microsoft e di Sony sono scommesse sul metaverso.
Bungie è stata fondata nel 1991 ed ha contribuito alla diffusione della console di videogiochi Xbox di Microsoft. Microsoft aveva pagato circa 30 milioni di dollari per acquisire lo studio quando era perlopiù uno sviluppatore di videogiochi per Mac e poi aveva effettuato uno spin-off nel 2007. Bungie ha lavorato su “Destiny” con Activision. Il rapporto si è poi concluso nel 2019.