Investing.com - Il prezzo dell’oro cancella i guadagni registrati ieri sulla scia della notizia che i Democratici hanno ottenuto il controllo della Camera dei Rappresentanti, creando di fatto uno stallo politico all’interno del Congresso, notizia che ha pesato sulla domanda del dollaro avvantaggiando invece il metallo prezioso. Con l’oro che si è avvicinato al prezzo di chiusura di martedì, l’attenzione degli investitori si è focalizzata sull’imminente decisione di politica monetaria della Federal Reserve.
I future dell’oro con consegna a dicembre sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange scendono di 2,80 dollari, o dello 0,23%, a 1.223,40 dollari l’oncia troy alle 9:13 ET (14:13 GMT).
Intanto, l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,20% a 96.
Un dollaro più forte di solito rende il metallo prezioso, valutato in dollari, più costoso per i titolari di altre valute.
La Fed dovrebbe tenere i tassi invariati all’attuale range compreso tra 2,0% e 2,25% quando annuncerà la sua decisione alle 14 ET (19:00 GMT), ma gli investitori seguiranno con attenzione la dichiarazione alla ricerca di indizi su come considera l’inflazione e l’economia.
Gli investitori temono che l’aumento dei compensi e delle pressioni inflazionarie possa convincere la Fed ad alzare i tassi ad un ritmo più veloce del previsto; i mercati al momento si aspettano il prossimo intervento a dicembre.
L’aumento dei tassi di interesse USA tende a spingere il dollaro e il rendimento dei bond, riducendo l’appeal dei lingotti, che non hanno rendimento.
Intanto, i future dell’argento scendono dello 0,98% a 14,385 dollari l’oncia troy alle 9:15 ET (14:15 GMT).
I future del palladio crollano dell’1,65% a 1.102,20 dollari l’oncia, mentre il platino scende dello 0,75% a 872,20 dollari.
Tra le materie prime, i future del rame segnano un tonfo dell’1,43% a 2,712 dollari la libbra.