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L’oro sale sopra i 1.650 dollari, ma il dollaro lo blocca

Pubblicato 29.09.2022, 02:12
Aggiornato 29.09.2022, 02:10
© Reuters.

Di Ambar Warrick

Investing.com - I prezzi dell’oro sono in leggero calo questo giovedì dopo il forte rialzo dai minimi pluriennali, mentre i mercati restano cauti per via di un’altra ripresa del dollaro e dei rendimenti del Tesoro.

L’oro spot è sceso dello 0,3% a 1.655,86 dollari l’oncia, mentre i future dell’oro sono scesi dello 0,3% a 1.664,35 dollari l’oncia alle 01:35 CEST. Entrambi gli strumenti hanno registrato un’impennata di quasi il 2% mercoledì, registrando la giornata migliore degli ultimi due mesi.

L’allentamento del dollaro e dei rendimenti dei Treasury ha dato una forte spinta ai mercati dei metalli mercoledì, con il biglietto verde in forte ritirata dai massimi di 20 anni, ed il rendimento dei Treasury decennali giù dai massimi di 12 anni.

Ma il dollaro sembra aver arginato parte delle sue perdite e viene scambiato ben al di sopra dei minimi di mercoledì. Inoltre, è rimasto vicino ai picchi del 2022.

L’aumento del dollaro, sostenuto dai tassi di prestito statunitensi, è stato il maggior ostacolo per i prezzi dell’oro quest’anno, facendoli scendere dai massimi di due anni e portandoli a una lunga serie di perdite.

Gli operatori attendono ora di vedere se il calo del dollaro sarà duraturo o se si tratta solo di un’altra fase prima di un ulteriore movimento al rialzo. I fattori che hanno spinto il biglietto verde, inflazione elevata e Federal Reserve aggressiva, sono ancora in atto.

Diverse voci autorevoli della Fed hanno ribadito questa settimana che la banca centrale continuerà ad alzare i tassi in modo deciso quest’anno, nella lotta per combattere l’inflazione che ha raggiunto un picco di 40 anni.

Sebbene la riconquista del livello di 1.650 dollari sia un segnale positivo per l’oro, il metallo giallo è ancora scambiato al di sotto del livello chiave di 1.700 dollari, rendendolo suscettibile di ulteriori ribassi nel breve termine.

Tra i metalli industriali, i prezzi del rame sono scesi dello 0,1% a 3,3780 dollari, dopo aver recuperato quasi il 3% dai minimi di due mesi nella sessione precedente.

Il metallo rosso è salito grazie a un ampio rally innescato dall’indebolimento del dollaro. Tuttavia, come l’oro, rimane suscettibile alla pressione di una ripresa del biglietto verde.

I mercati del rame attendono anche i dati sull’attività manifatturiera cinese, previsti per venerdì. La lettura dovrebbe mostrare un rallentamento prolungato nel più grande importatore di rame al mondo, indicando un indebolimento della domanda del metallo rosso.

I timori di un’incombente recessione globale hanno fatto crollare i prezzi del rame quest’anno sulla prospettiva di un calo della domanda.

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