Investing.com - Il prezzo dell’oro scende negli scambi della mattinata europea di questo venerdì, mentre il dollaro guadagna terreno dopo i crolli segnati in seguito alla pubblicazione dei verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a giugno scendono dello 0,32%, a 1.233,70 dollari.
Il contratto di giugno ha chiuso la seduta di ieri con un balzo dell’1,12%, a 1.237,50 dollari l’oncia.
Supporto a 1.217,60 dollari, il minimo di mercoledì e resistenza a 1.245,00 dollari, il massimo del 30 marzo.
Il dollaro si è indebolito dopo i verbali del vertice di politica monetaria di marzo della Fed rilasciati mercoledì da cui è emerso che la banca centrale potrebbe non alzare i tassi prima di giugno nei timori per la crescita economica globale.
Secondo i verbali, “numerosi” policymaker ritengono che le minacce alla crescita probabilmente persisteranno e molti hanno invitato ad essere cauti sull’aumento dei tassi.
I mercati sembrano non aver tenuto conto del report di ieri del Dipartimento per il Lavoro USA in cui si legge che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata il 2 aprile è sceso di 9.000 unità a 267.000, dalle 276.000 unità della settimana precedente.
Gli analisti avevano previsto un calo di 6.000 unità a 270.000 unità la scorsa settimana.
Il prezzo del metallo giallo è schizzato di quasi il 14% quest’anno per via della riduzione delle aspettative di una normalizzazione dei tassi da parte della Fed a causa dei timori per un indebolimento economico globale causato dalla Cina.
L’oro risente dell’andamento dei tassi USA, dal momento che i tassi alti farebbero aumentare il costo di investimenti senza rendimento come i lingotti.
Intanto, i futures dell’argento con consegna a maggio scendono dello 0,12% a 15,135 dollari l’oncia troy, mentre i futures del rame con consegna a maggio sono in salita dello 0,07% a 2,078 dollari la libbra.