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L’oro supera i 1.300 dollari, si teme una vittoria di Trump

Pubblicato 02.11.2016, 13:40
Aggiornato 02.11.2016, 13:40
L’oro continua a salire, salgono i timori per una possibile vittoria di Trump

L’oro continua a salire, salgono i timori per una possibile vittoria di Trump

Investing.com - L’oro è in salita nella mattinata statunitense di questo mercoledì e supera i 1.300 dollari per la prima volta dall’inizio di ottobre; la richiesta del metallo prezioso come investimento rifugio è stata sostenuta dai timori per una possibile vittoria di Donald Trump.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre ha toccato il massimo intraday di 1.300,75 dollari l’oncia troy, il massimo dal 4 ottobre.

Successivamente si è attestato a 1.299,95 alle 8:40AM ET (12:40GMT), in salita di 11,50 dollari or dello 0,89%.

Ieri, i prezzi del metallo prezioso sono schizzati di 14,90 dollari, o dell’1,17%. Gli investitori sono stati influenzati dal testa a testa nella corsa alla Casa Bianca, a meno di una settimana dal voto dell’8 novembre.

Due diversi sondaggi hanno mostrato un calo di consensi per Hillary Clinton dopo la riapertura delle indagini da parte dell’FBI in vista delle imminenti elezioni presidenziali.

I mercati seguono da vicino anche gli sviluppi del vertice di politica monetaria della Fed. Si prevede che la Federal Reserve decida di lasciare invariati i tassi di interesse questo mercoledì alle 2:00PM ET (18:00GMT), in conclusione al vertice di due giorni. La banca centrale rilascerà la sua dichiarazione che sarà seguita con attenzione dagli investitori alla ricerca di indicazioni su un eventuale aumento dei tassi a dicembre.

La probabilità di un aumento dei tassi in occasione del vertice di novembre è ora inferiore al 10%, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com. Per dicembre, le probabilità sono intorno al 70%.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei altre principali valute, è in calo dello 0,45% a 97,30 questo mercoledì, il minimo dall’11 ottobre.

Un dollaro debole di solito favorisce l’oro, poiché ne aumenta l’appeal come investimento alternativo e rende le materie prime valutate in dollari più economiche per i titolari di altre valute.

Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a dicembre sono in salita di 19,4 centesimi, o dell’1,05%, a 18,61 dollari l’oncia troy nella mattinata newyorkese, mentre i futures del rame con consegna a dicembre sono in calo di 1,3 centesimi, o dello 0,58% a 2,216 dollari la libbra.

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