Investing.com - I futures dell’oro superano i 1.300 dollari negli scambi della mattinata europea di questo martedì, mentre il dollaro scende al minimo di 15 mesi contro il paniere delle altre principali valute.
Un dollaro debole di solito favorisce l’oro, dal momento che aumenta l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime valutate in dollari più economiche per i titolari di altre valute.
L’oro con consegna a giugno sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange sale al massimo intraday di 1.303,85 dollari l’oncia troy prima di attestarsi a 1.302,35 dollari alle 08:05 GMT, o alle 4:05 ET, su di 6,55 dollari, o dello 0,51%. Ieri, l’oro è schizzato a 1.306,00 dollari, il massimo dal gennaio del 2015.
Il dollaro continua a scendere contro un paniere di altre sei principali valute, segnando il minimo di 91,98 quest’oggi, il minimo dal gennaio del 2015. Il dollaro si è poi attestato a 92,01, in calo dello 0,56% sulla giornata.
Nei primi scambi di questo martedì, lo yen ha segnato un nuovo massimo di 18 mesi contro il dollaro, con il biglietto verde scambiato a 105,57 yen, mentre l’euro ha toccato il massimo dallo scorso agosto, attestandosi a 1,1592 dollari.
L’indice del dollaro è crollato di oltre il 6% finora quest’anno, poiché si sono ridotte le aspettative che la Fed possa normalizzare i tassi di interesse per via dei timori per un rallentamento economico globale.
La scorsa settimana, la banca centrale statunitense ha lasciato i tassi di interesse invariati e dalla sua dichiarazione è emerso che non ha alcuna fretta di alzare i tassi.
Il prezzo del metallo giallo ha segnato un’impennata di circa il 18% finora quest’anno. Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a maggio sono in salita di 2,4 centesimi, o dello 0,14%, a 17,68 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata londinese.
Intanto, i futures del rame scendono di 1,5 centesimi, o dello 0,64% a 2,252 dollari la libbra poiché i timori per lo stato di salute dell’economia cinese si sono intensificati dopo i dati che hanno mostrato che l’attività manifatturiera ha visto una contrazione per il quattordicesimo mese consecutivo ad aprile.
L’indice di Caixin dei direttori acquisti per il settore manifatturiero cinese (PMI) per il mese di aprile è sceso a 49,4 da 49,7 di marzo, deludendo le aspettative di un aumento a 49,9.