Investing.com - I futures del rame sono in calo questo giovedì, sulla scia di segnali economici deludenti dalla Cina, dove i dati hanno mostrato che l’attività manifatturiera ha toccato il minimo di sei mesi a novembre.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a dicembre è in calo di 1,5 centesimi, o dello 0,48% a 3,031 dollari la libbra negli scambi della mattinata europea.
Ieri, il prezzo ha subito un’impennata di 4,3 centesimi, o dell’1,43%, a 3,045 dollari la libbra tra le speculazioni che i policymaker introducano nuove misure di stimolo per supportare l’economia globale e sostenere la crescita.
I futures troveranno supporto a 2,990 dollari, il minimo dal 19 novembre e resistenza a 3,049 dollari, il massimo dal 19 novembre.
I dati rilasciati questa mattina hanno mostrato che la lettura preliminare dell’indice HSBC dei direttori acquisti per il settore manifatturiero cinese è crollato al minimo di 50,0 a novembre da 50,4 di ottobre e al di sotto delle previsioni di 50,3.
Secondo i dati, il livello della produzione nelle industrie ha visto una contrazione per la prima volta negli ultimi sei mesi a novembre, alimentando i timori per un indebolimento dell’economia.
I traders del rame considerano l’andamento dell’indice PMI HSBC un indicatore della richiesta cinese di rame, per via dell’ampio utilizzo del metallo industriale nel settore.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.
Sul Comex, i futures dell’oro con consegna a dicembre scendono di 8,60 dollari, o dello 0,72%, a 1.185,30 dollari l’oncia troy, mentre i futures dell’argento con consegna a dicembre crollano di 18,6 centesimi, o dell’1,14%, a 16,10 dollari l’oncia.
Il dollaro è rimasto supportato dai verbali del vertice di ottobre della Federal Reserve che hanno mostrato che i funzionari considerano la ripresa economica abbastanza forte da poter contrastare le minacce alla crescita, ma la banca non ha chiarito la tempistica dell’aumento dei tassi.
I mercati prevedono che la banca centrale statunitense possa decidere di alzare i tassi di interesse intorno al settembre del 2015.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse sono ribassiste per l’oro, poiché il metallo prezioso non riesce a competere con gli investimenti ad alto rendimento in concomitanza all’aumento dei tassi.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, l’indice dei prezzi al consumo, le vendite di case esistenti e l’attività manifatturiera nella regione di Philadelphia.