MILANO (Reuters) - Iren alza il velo sul piano industriale al 2020 che prevede un ebitda a circa 860 milioni di euro, in incremento di circa 220 milioni di euro rispetto al 2014, con un tasso di crescita annua del 5,1%. L'85% di tale risultato verrà raggiunto già nel 2018, mentre l'utile netto è atteso sostanzialmente raddoppiato nell'arco del piano, spiega la società in una nota.
Quanto alla politica dei dividendi, sarà caratterizzata da un limite inferiore costituito dal dividendo pagato nel 2015 (0,523 euro per azione) e da una crescita di circa il 10% all'anno a partire dal 2018.
Al 2020 il debito è visto in riduzione di circa 300 milioni, sotto i 2 miliardi, mentre gli investimenti cumulati sono pari a 1,8 miliardi.
La multiutility controllata dai comuni di Genova, Torino, Reggio Emilia, Parma e Piacenza si candida a svolgere un ruolo di polo aggregatore all'interno dei territori di riferimento.
Da tale punto di vista, la strategia perseguita -- spiega la nota -- è quella di completare il proprio portafoglio di business spostandosi da un livello provinciale ad uno regionale e consolidando per quanto possibile società locali nelle quali Iren possiede già delle partecipazioni. Nonostante le diverse opportunità presenti sul mercato, che il gruppo è fortemente intenzionato a cogliere, è stato adottato un approccio prudente e non sono state inserite nel piano operazioni di M&A.
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