SIDNEY/SINGAPORE, 11 gennaio (Reuters) - Il dollaro Usa sul finire della seduta asiatica è in calo, registrando il maggior calo in sei settimane in reazione ai deludenti dati sul mercato del lavoro Usa, mentre il dollaro australiano sale sulla scorta di dati robusti relativi all'import cinese.
L'euro
Il rialzo del'euro è stato sostenuto anche dalle dichiarazioni del presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, che ha detto nel week end che i tassi di interesse Usa potrebbero restare bassi per un po' di tempo [ID:nN10135532].
La prossima grossa resistenza è ora vista attorno a 1,4570 dollari e una sua rottura porterebbe a una graduale salita fin verso 1,4800 dollari, dicono i dealer.
Qualche timore per l'euro deriva dalla possibilità che altri debiti sovrani possano essere declassati dalle agenzie di rating. Moody's, secondo quanto riportato dal Financial Times, ha detto che potrebbe ridurre il rating del Portogallo [ID:nLDE6090O4].
Lo yen
La Cina ha mostrato un aumento record delle importazioni delle materie prime in dicembre. In particolare l'import di petrolio ha visto una media di oltre 5 milioni di barili al giorno in dicembre, oltre un quinto in più rispetto a novembre, mentre il totale del 2009 è cresciuto del 13,9%. In netto rialzo anche l'import di soya e ferro.