ROMA (Reuters) - Difficile pensare che Chianti banca possa ritornare sui propri passi e rinunciare all'adesione alla trentina Cassa centrale banca, ma mai dire mai.
Lo ha detto Lorenzo Bini Smaghi, ex banchiere centrale e da ieri anche presidente non rinnovato della piccola banca toscana.
Una sconfitta nell'assemblea che è stata vista come una vittoria del vecchio establishment contro cui si è dovuta misurare la gestione Bini Smaghi.
Alla domanda se la decisione di aderire alla Cassa centrale banca potesse essere messa in discussione, Bini Smaghi ha risposto "Bisogna fare un'altra assemblea straordinaria, ripagare il bond subordinato (20 milioni sottoscritto da Ccb).... Qualcuno che può fare delle cose del genere, che sono abbastanza fantasiose, ci può essere però metterebbe a rischio la reputazione della banca. Però il mondo è fatto di gente fantasiosa", ha risposto Bini Smaghi.
L'assemblea dei soci ieri ha messo in minoranza la lista per il rinnovo degli amministratori che conteneva il nome di Bini Smaghi, che è presidente uscente della banca di credito cooperativo.
L'assemblea straordinaria di ChiantiBanca, nel dicembre scorso, ha deliberato con un voto plebiscitario (due soli contrari e due astenuti su 3.858 votanti) di rinunciare all'opzione della way out dal sistema delle Bcc e di dare ampio mandato agli amministratori per negoziare l'adesione al raggruppamento Ccb.