di Gianluca Semeraro
MILANO (Reuters) - Intesa Sanpaolo (MI:ISP) batte le attese del mercato con gli utili del primo trimestre ed è ben posizionata per la promessa di distribuire dividendi cash per 3,4 miliardi sul 2017.
Commentando la trimestrale con gli analisti, il Ceo Carlo Messina ha parlato di "inizio d'anno molto forte" e di utili "di alta qualità" dichiarandosi ottimista sulla possibilità di spingere la redditività in futuro.
"Confermiamo come priorità strategica la remunerazione degli azionisti. Oggi siamo una wealth management company con oltre il 50% dei profitti lordi proveniente da queste aree di attività", ha aggiunto.
Il mercato gli dà ragione: a un'ora dalla chiusura della negoziazioni il titolo guadagna il 3,41% a 2,854 euro dopo aver toccato i massimi da metà gennaio 2016 e sovraperforma un settore bancario italiano comunque tonico (+2,54%).
"Ci aspettiamo che il mercato abbia una reazione iniziale positiva a questi numeri vista il solido trend dei ricavi core, soprattutto gli interessi netti, il calo dei crediti deteriorati e il capitale stabile", commenta Azzurra Guelfi, analista di Citi, in un flash subito dopo i conti.
Il primo trimestre si è chiuso con un utile netto di 901 milioni di euro, superiore al consensus di mercato di 770 milioni, e alla quota trimestrale dell'impegno di distribuzione di 3,4 miliardi di dividendi cash per il 2017. Nel primo trimestre 2016 l'utile era stato di 806 milioni. La banca ricorda che nel secondo semestre contabilizzerà la plusvalenza della cessione di Allfunds per 800 milioni.
I proventi operativi netti sono cresciuti, su base trimestrale, dello 0,6% a 4,2 miliardi grazie all'incremento del 3,3% del margine di interesse a 1,8 miliardi (+0,6% su base annua senza contare l'effetto svalutazione della moneta egiziana). "Il quarto trimestre potrebbe essere stato il punto minimo del margine d'interesse", ha detto Messina a questo proposito.
Le commissioni sono calate a 1,85 miliardi dai 2 miliardi del quarto trimestre (+10% su base annua). Il cost/income è al 48,8%.
Il Cet1 pro forma a regine è al 12,9% (stabile rispetto a fine 2016), mentre su base transitional è al 12,5% (12,7% a fine 2016). Entrambi i ratio sono superiori ai target minimi fissati dalla Bce per il 2017 dopo lo Srep (9,25% a regime e 7,25% transitional).
Le rettifiche su crediti si sono attestate a 695 milioni, in linea con un anno prima e in calo dal dato di 1,2 miliardi del quarto trimestre 2016.
Il flusso di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis ha registrato il valore lordo più basso dalla costituzione di Intesa Sanpaolo. In calo gli stock di sofferenze (-2,7% rispetto a fine 2016) e inadempienze probabili (-0,7%).
La copertura dei deteriorati è al 48,7%, quella delle sofferenze al 60,4%.