Di Gina Lee
Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi asiatici di questo venerdì mattina, chiudendo la settimana al rialzo sulla scia della seduta precedente.
I future del Brent salgono dello 0,51% a 41,72 dollari alle 22:11 ET (3:11 GMT), mentre i future del WTI segnano +0,72% a 39,12 dollari.
I prezzi del greggio continuano ad essere incoraggiati dall’esito della riunione di ieri della commissione OPEC che ha valutato il rispetto del patto sui tagli alla produzione stretto ad aprile da parte dei membri dell’OPEC+. Iraq e Kazakistan, due dei paesi che faticavano a rispettare le quote promesse, hanno annunciato l’intenzione di compensare la sovrapproduzione di maggio.
Gli investitori sperano che le due nazioni mantengano la parola data, eliminando altri barili di greggio dalle scorte globali e ridimensionando l’esubero, anche se i tagli OPEC+ non dovessero essere prorogati dopo la scadenza di fine luglio.
I commenti dei trader del greggio globali Vitol e Trafigura circa una ripresa della domanda petrolifera a giugno hanno contribuito ad incoraggiare il mercato, secondo ANZ Research.
Il capo economista di Vitol Giovanni Serio ha detto alla stampa che “i nostri controlli della domanda sul breve termine confermano una sana ripresa dai minimi di aprile … la Cina ha trainato la ripresa ad aprile e maggio e, nelle ultime settimane, Stati Uniti e paesi europei l’hanno seguita a ruota”.
Nel frattempo, Ben Luckock, codirettore del trading del greggio di Trafigura, ha aggiunto: “La domanda di greggio sta tornando … globalmente, siamo probabilmente tornati al 90% dei livelli normali, ma la percentuale esatta varia a seconda della zona”. La domanda petrolifera cinese è tornata ai livelli precedenti al coronavirus, ha spiegato.
Ma altri investitori si dicono scettici riguardo ad un forte rialzo per l’oro nero.
Il responsabile delle strategie di CMC Markets Michael McCarthy ha riferito a Reuters che i volumi degli scambi questo venerdì sono ridotti e che si nota una forte resistenza nel contratto del WTI tra 40 e 41 dollari, un livello considerato dagli analisti come il punto in cui più produttori USA potrebbero riaprire i pozzi che avevano chiuso.
Questi fattori “militano contro un trading long aggressivo”, spiega.