Di Gina Lee
Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi asiatici di questo venerdì mattina, puntando a chiudere la settimana con il terzo rialzo settimanale consecutivo, incoraggiato dagli sforzi dei produttori di tagliare la produzione mentre aumentano i timori per la ripresa economica globale dal COVID-19.
I future del Brent salgono dello 0,33% a 45,05 dollari alle 00:19 ET (05:19 GMT) mentre i future del WTI vanno su dello 0,28% a 42,94 dollari. Entrambi i riferimenti hanno registrato dei ribassi nella seduta precedente sulla scia dei dati USA pubblicati ieri da cui è emerso che le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione hanno superato il milione di unità la settimana scorsa.
Dopo il vertice della commissione ministeriale congiunta di controllo mercoledì, l’OPEC+ continua a focalizzarsi sul rispetto dei tagli da parte dei membri, con una particolare attenzione a quei paesi che finora non hanno rispettato il patto e che potrebbero dover implementare tagli di 2,31 milioni di barili al giorno per compensare.
“Si stanno concentrando sul rispetto da parte dei membri OPEC. Hanno rimproverato Iraq e Nigeria perché non hanno tenuto fede al patto. E tutto questo ha supportato i prezzi”, ha riferito a Reuters il direttore investimenti di BetaShares Capital, Louis Crous.
Un report interno dell’OPEC+ afferma che la domanda di greggio dovrebbe scendere di 9,1 milioni di barili al giorno nel 2020, con un calo di 100.000 barili rispetto alle previsioni precedenti.
Ma il report avverte che il calo della domanda potrebbe arrivare a 11,2 milioni di barili al giorno se una seconda ondata prolungata di COVID-19 dovesse colpire paesi come USA, Cina, India ed Europa nel secondo semestre.
“Le mie aspettative sono che quella della domanda continuerà ad essere una ripresa difficoltosa”, ha riferito a Reuters Lachlan Shaw, a capo delle ricerche per le materie prime presso la National Australia Bank (OTC:NABZY).
Alcuni investitori stimano che i future del Brent potrebbero restare vicino ai 45 dollari, ma sono pessimisti circa un ulteriore rialzo sul breve termine.
“È difficile vedere convinzione da qualunque punto di vista. Dal punto di vista stagione, probabilmente ci si aspetta che la situazione si indebolisca”, aggiunge Shaw.
Intanto, i compratori cinesi avrebbero noleggiato circa 19 petroliere per settembre per trasportare un ordine record di quasi 37 milioni di barili di greggio USA in Cina. Se l’ordine dovesse essere effettuato come previsto, supererebbe il record di maggio di 35,2 milioni di barili e sarebbe un segnale del fatto che la Cina sta aumentando gli ordini per rispettare gli impegni presi in base alla fase uno dell’accordo commerciale con gli USA.