LONDRA (Reuters) - L'Opec+ ha deciso di attenersi alla politica che prevede un aumento graduale della produzione di petrolio a partire da aprile e ha rimosso l'Energy Information Administration del governo statunitense dalle fonti utilizzate per monitorare l'output e l'aderenza ai patti di fornitura.
Tra l'Opec+ e Donald Trump c'erano stati diversi scontri durante la sua prima amministrazione nel periodo 2016-2020, quando il presidente Usa aveva chiesto all'Opec+ di aumentare la produzione per compensare il calo dell'offerta iraniana causato dalle sanzioni statunitensi.
Da quando è tornato alla Casa Bianca, Trump ha già chiesto all'Opec di immettere più petrolio sul mercato per far scendere i prezzi, sostenendo che i prezzi elevati hanno aiutato la Russia a continuare la guerra in Ucraina.
Nel corso di una riunione online tenutasi oggi, un gruppo di ministri Opec+ ha deciso di non apportare alcuna modifica al piano di aumento della produzione e ha cambiato l'elenco dei consulenti e delle altre società utilizzate per monitorare la produzione, note come fonti secondarie.
"Dopo un'analisi approfondita da parte del Segretariato dell'Opec, il Comitato ha sostituito Rystad Energy e l'Energy Information Administration (Eia) con Kpler, OilX e Esai, come parte delle fonti secondarie utilizzate per valutare la produzione di greggio e la conformità", hanno detto i ministri in un comunicato.
Una fonte dell'Opec+ ha affermato che la decisione di rimuovere i dati dell'Eia è dovuta al fatto che l'agenzia non forniva le informazioni richieste e non è guidata dalla politica. Il governo statunitense al momento non ha risposto a una richiesta di commento.
Il meeting si è tenuto dopo che Trump ha introdotto dazi su Messico, Canada e Cina, i principali partner commerciali dell'America, in una mossa che ha scosso i mercati finanziari e ha dato sostegno ai prezzi del petrolio.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Antonella Cinelli)