Investing.com - La scorsa settimana abbiamo visto i future dell'oro salire fino ad un nuovo record, venerdì, mentre si accendono discussioni riguardanti la possibilità che la Federal Reserve inietti nuovi stimoli per risvegliare l'economia statunitense e la domanda del prezioso metallo.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i future dell'oro con consegna a dicembre venivano scambiati a 1.320,15 dollari l'oncia troy, fino alla chiusura di venerdì, in crescita del 2,01% sulla settimana.
L'ultimo record raggiunto è stato 1.320,35 dollari l'oncia. Fino al 14 settembre, il metallo si è arrampicato fino ad un record in undici sessioni di scambio.
Le perdite del Dollaro si sono verificate tra le discussioni relative alla possibilità che la Federal Reserve annunci un secondo programma di vendita del tesoro, meglio noto come "alleggerimento quantitativo". Questa pratica aumenta la disponibilità di denaro, causando l'aumento dell'inflazione, e viene utilizzata per stimolare l'economia quando i tassi d'interesse sono già bassi.
L'indice del Dollaro, che ne segue l'andamento contro sei tra le maggiori valute concorrenti, è crollato del'1,7% nel corso della settimana, ai minimi da gennaio in chiusura, venerdì. I prezzi dell'oro si muovono spesso nella direzione inversa rispetto al Dollaro, in quanto il metallo diventa meno caro per i compratori che utilizzano altre monete.
Venerdì, Bank of America, nella persona di Merrill Lynch, ha dichiarato in una relazione che i prezzi dell'oro "cresceranno del 3% con altro alleggerimento quantitativo". Secondo la relazione, "fino al primo passo dell'alleggerimento, i metalli preziosi godranno del maggior beneficio dalla stampa di moneta".
"La domanda continuerà a spingere in alto i prezzi e presto 1,400 dollari l'oncia potrebbero essere un buon prezzo". La banca ha alzato gli obiettivi sui prezzi a medio termine per l'argento, a 25 dollari l'oncia. Ci si aspetta che il prezzo dell'argento "cresca gradualmente a causa degli investimenti più che alla domanda".
L'argento con consegna a dicembre è salito ai massimo da ottobre del 1980, scambiando a 22,12 dollari l'oncia alla chiusura dei mercati di venerdì, saltando del 3,79% sulla settimana.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i future dell'oro con consegna a dicembre venivano scambiati a 1.320,15 dollari l'oncia troy, fino alla chiusura di venerdì, in crescita del 2,01% sulla settimana.
L'ultimo record raggiunto è stato 1.320,35 dollari l'oncia. Fino al 14 settembre, il metallo si è arrampicato fino ad un record in undici sessioni di scambio.
Le perdite del Dollaro si sono verificate tra le discussioni relative alla possibilità che la Federal Reserve annunci un secondo programma di vendita del tesoro, meglio noto come "alleggerimento quantitativo". Questa pratica aumenta la disponibilità di denaro, causando l'aumento dell'inflazione, e viene utilizzata per stimolare l'economia quando i tassi d'interesse sono già bassi.
L'indice del Dollaro, che ne segue l'andamento contro sei tra le maggiori valute concorrenti, è crollato del'1,7% nel corso della settimana, ai minimi da gennaio in chiusura, venerdì. I prezzi dell'oro si muovono spesso nella direzione inversa rispetto al Dollaro, in quanto il metallo diventa meno caro per i compratori che utilizzano altre monete.
Venerdì, Bank of America, nella persona di Merrill Lynch, ha dichiarato in una relazione che i prezzi dell'oro "cresceranno del 3% con altro alleggerimento quantitativo". Secondo la relazione, "fino al primo passo dell'alleggerimento, i metalli preziosi godranno del maggior beneficio dalla stampa di moneta".
"La domanda continuerà a spingere in alto i prezzi e presto 1,400 dollari l'oncia potrebbero essere un buon prezzo". La banca ha alzato gli obiettivi sui prezzi a medio termine per l'argento, a 25 dollari l'oncia. Ci si aspetta che il prezzo dell'argento "cresca gradualmente a causa degli investimenti più che alla domanda".
L'argento con consegna a dicembre è salito ai massimo da ottobre del 1980, scambiando a 22,12 dollari l'oncia alla chiusura dei mercati di venerdì, saltando del 3,79% sulla settimana.