Investing.com - Il prezzo dell’oro resta vicino al minimo di una settimana questo giovedì, mentre gli investitori attendono i report economici USA sulle richieste di sussidio di disoccupazione e sulle vendite di case esistenti, previsti nel corso della giornata, per avere ulteriori informazioni sulla forza dell’economia e sulla tempistica di un aumento dei tassi di interesse.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre sale di 90 centesimi, o dello 0,08%, a 1.168,00 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea.
Ieri, l’oro è sceso di 10,40 dollari, o dello 0,88%. Il prezzo è precedentemente crollato a 1.164,20 dollari, il minimo dal 13 ottobre, dal momento che il dollaro forte ha ridotto l’appeal del metallo prezioso.
Un dollaro forte in genere pesa sull’oro, poiché riduce l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Gli Stati Uniti pubblicheranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione alle 8:30 ET, seguito dal report sulle vendite di case esistenti per il mese di settembre alle 10:00 ET.
Gli investitori stanno cercando di capire quando la Federal Reserve deciderà di alzare i tassi di interesse per la prima volta in quasi un decennio, dopo i recenti report economici che hanno rivelato un quadro misto della crescita economica USA.
La tempistica dell’aumento dei tassi da parte della Fed negli ultimi mesi è stata un costante oggetto di discussione sui mercati. La banca centrale USA ha in programma altri due vertici di politica monetaria quest’anno: uno la prossima settimana e l’altro a dicembre.
I riflettori saranno puntati inoltre sul vertice di politica monetaria della Banca Centrale Europea, in agenda nel corso della giornata. La BCE dovrebbe mantenere la politica monetaria invariata ma potrebbe annunciare un aumento del programma di stimolo.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a dicembre sale di 1,3 centesimi, o dello 0,53%, a 2,373 dollari la libbra negli scambi della mattinata londinese.
Nelle ultime sedute il prezzo del rame è andato sotto pressione per via del persistere dei timori per la domanda futura dalla Cina, il principale consumatore della materia prima.
La nazione asiatica, col 40% della richiesta globale di rame lo scorso anno, può essere considerata infatti il principale consumatore mondiale del metallo rosso.