Investing.com - Il prezzo dell’oro scende negli scambi asiatici di questo martedì, allontanandosi dal massimo di oltre sei anni dopo la reazione alla notizia di una escalation delle tensioni USA-Iran.
I future dell’oro vanno giù dello 0,5% a 1.560,75 dollari alle 23:13 ET (03:13 GMT).
Il prezzo dell’oro è schizzato di oltre il 2% negli ultimi due giorni, spinto dall’aumento della domanda di asset rifugio sulla scia dell’impasse fra USA ed Iran.
Il calo del prezzo del metallo prezioso, tradizionale investimento rifugio, questa mattina si è registrato nonostante la notizia che gli USA hanno inviato più truppe in Medio Oriente e le speculazioni che Teheran controbatterà al raid aereo statunitense durante il quale è stato ucciso il generale Qassem Soleimani la scorsa settimana.
Nel frattempo, le borse globali vedono una ripresa oggi, con i titoli azionari cinesi che rimbalzano di quasi l’1% negli scambi del mattino.
“Le tensioni geopolitiche rimangono al centro della scena, con i mercati chiaramente in modalità di attesa”, scrive in una nota Tapas Strickland, direttore per l’economia e i mercati della National Australia Bank.
“La possibilità che questo diventi un ciclo di ritorsioni permane ed i mercati probabilmente resteranno cauti”, spiega Strickland, riferendosi alle tensioni USA-Iran.
L’attenzione dei trader è focalizzata sul report USA sull’occupazione che sarà pubblicato venerdì e sull’andamento della politica monetaria della Federal Reserve nel 2020. Alcuni funzionari della Fed, tra cui Richard Clarida, John Williams, James Bullard e Charles Evans, terranno degli interventi giovedì.
Per quanto riguarda lo scontro commerciale USA-Cina, Washington e Pechino dovrebbero firmare la fase uno dell’accordo il 15 gennaio, in base alle notizie che citano fonti informate dei fatti.