Investing.com - Il prezzo dell’oro segna un crollo così come l’euro questo giovedì, dopo che la Banca Centrale Europea ha deciso di tagliare i tassi di interesse nella regione e di aumentare il programma di allentamento quantitativo.
L’euro è crollato dell’1,5% contro il dollaro al minimo dall’inizio di gennaio, mentre l’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, balza di oltre l’1% al massimo di una settimana.
Un dollaro forte in genere pesa sull’oro, dal momento che riduce l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
La BCE ha annunciato di aver abbassato il tasso di interesse di riferimento al minimo storico di 0,0% dallo 0,05%, sorprendendo i mercati che non avevano previsto un cambiamento. La banca centrale ha tagliato inoltre il tasso di deposito da -0,4% a -0,3%, come previsto. La BCE ha anche ridotto il tasso di prestito marginale allo 0,25% dallo 0,30%.
La banca centrale ha aumentato il programma di allentamento quantitativo ad 80 miliardi di euro dai 60 miliardi attuali, a partire da aprile, ed ha dichiarato che i bond investment grade valutati in euro potranno essere acquistati nell’ambito del programma di acquisti di asset.
La BCE ha annunciato anche una nuova serie di quattro operazioni di rifinanziamento a lungo termine che saranno lanciate a giugno.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna ad aprile scende di 7,40 dollari, o dello 0,59%, a 1.250,00 dollari l’oncia troy alle 13:45 GMT, o alle 8:45 ET, dopo essere crollato dell’1,3% al minimo della seduta di 1.237,50 dollari.
Intanto, il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana è sceso di 18.000 unità al minimo di cinque mesi di 259.000. Gli analisti avevano previsto un calo di 2.000 unità a 275.000 dal totale di 277.000 unità della settimana precedente.
Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione risultano inferiori alle 300.000 unità da 52 settimane consecutive, segnale di un consolidamento del mercato del lavoro.
I futures del rame scendono di 0,8 centesimi, o dello 0,38%, a 2,224 dollari la libbra, mentre gli investitori assimilano una nuova serie di dati economici cinesi.
L’Ufficio Nazionale di Statistica ha reso noto che l’indice dei prezzi al consumo in Cina è salito al massimo di sei mesi del 2,3% a febbraio rispetto all’anno precedente, più dell’1,9% previsto e dopo l’aumento dell’1,8% di gennaio.
L’indice dei prezzi alla produzione è sceso del 4,9% su base annua, contro il calo del 5,3% di gennaio secondo l’agenzia.
La nazione asiatica, col 45% della richiesta globale di rame, è considerata il principale consumatore mondiale del metallo rosso.