Investing.com - Il prezzo dell’oro riduce i guadagni precedenti questo mercoledì poiché pesa il dollaro forte, mentre l’argento sale al massimo di 11 mesi.
I futures dell’oro con consegna a giugno scendono dello 0,41% a 1.249,2 dollari l’oncia alle 12:05 GMT.
I futures dell’argento con consegna a maggio si attestano a 17,04 dollari l’oncia, dopo essere saliti al massimo di 17,25 dollari in precedenza, un livello che non si registrava dal maggio del 2015.
L’argento ha segnato un balzo del 23% finora quest’anno, mentre l’oro ha registrato un’impennata di quasi il 18%.
Oltre il 50% della domanda di argento proviene dal settore industriale ed il prezzo è stato quindi supportato dai segnali di una stabilizzazione dell’economia cinese dopo un inizio anno piuttosto turbolento.
Tuttavia, il prezzo dell’oro ha segnato l’aumento trimestrale maggiore in 30 anni nel primo trimestre del 2016 dal momento che i timori per la crescita globale e l’adozione di tassi di interesse negativi in Giappone ed Europa hanno pesato sulla domanda di lingotti.
La richiesta del metallo è stata incoraggiata inoltre dalla convinzione che la Federal Reserve manterrà un approccio cauto per quanto riguarda i futuri aumenti dei tassi di interesse.
Un aumento dei tassi di interesse supporterebbe il biglietto verde aumentandone l’appeal per i traders alla ricerca di investimenti ad alto rendimento, pesando però sull’oro poiché lo renderebbe più costoso per i titolari di altre valute.
Il biglietto verde è stabile contro il paniere delle altre principali valute questo mercoledì, il nuovo calo del prezzo del greggio pesa sul sentimento dei mercati e sulle materie prime.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 94,02.
L’indice ha chiuso la seduta precedente in calo dello 0,41% per via dell’impennata del prezzo del greggio e dei dati deludenti sul settore immobiliare USA.
Intanto, il rame con consegna a maggio scende dello 0,47% a 2,213 dollari la libbra.