Investing.com - I futures dell’oro sono scesi al minimo di tre settimane nella mattinata statunitense di questo martedì, in seguito ad un ondata di selling tecnico dopo che i prezzi hanno superato un livello di supporto chiave.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno ha segnato 1.585,05 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in calo dell’1% sulla giornata.
I prezzi sono scesi dell’1,1%, al minimo della seduta di 1.583,55, il minimo dal 14 marzo.
Supporto a breve termine a 1.575,80 dollari l’oncia troy, il minimo dal 14 marzo e resistenza a 1.615,00 dollari l’oncia troy, il massimo dal 22 marzo.
I prezzi dell’oro sono scesi sotto la media dei 21 giorni, vicini al livello di 1.590 dollari, innescando così dei nuovi ordinativi in seguito a segnali ribassisti.
I prezzi dell’oro sono scesi per via di un dollaro più forte, poiché le materie prime espresse in dollari sono diventate più costose per i titolari di altre valute.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,1% a 82,97, in calo dello 0,3%.
Il biglietto verde è salito dopo una serie di dati deboli che hanno alimentato i subbi sulla forza dell’economia della zona euro, mentre pesano i timori per le possibili conseguenze per Cipro.
I traders dell’oro attendono il rilascio dei dati sull’occupazione non agricola che saranno rilasciati questo venerdì.
L’Institute of Supply Management ha dichiarato che il suo indice PMI è sceso a 51,3 a marzo, il livello più basso da dicembre, contro 54,2 di febbraio.
Dei segni positivi per l’economia USA potrebbero pesare sulle aspettative di un ulteriore allentamento da parte della Federal Reserve, che potrebbe pesare sulle materie prime espresse in dollari.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito molto le aspettative verso ulteriori immissioni di liquidità da parte della banca centrale statunitense.
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio ha segnato -0,9% a 27,68 dollari l’oncia troy, il minimo di otto mesi, mentre il rame con consegna a maggio ha segnato +0,25% a 3,366 dollari la libbra.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno ha segnato 1.585,05 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in calo dell’1% sulla giornata.
I prezzi sono scesi dell’1,1%, al minimo della seduta di 1.583,55, il minimo dal 14 marzo.
Supporto a breve termine a 1.575,80 dollari l’oncia troy, il minimo dal 14 marzo e resistenza a 1.615,00 dollari l’oncia troy, il massimo dal 22 marzo.
I prezzi dell’oro sono scesi sotto la media dei 21 giorni, vicini al livello di 1.590 dollari, innescando così dei nuovi ordinativi in seguito a segnali ribassisti.
I prezzi dell’oro sono scesi per via di un dollaro più forte, poiché le materie prime espresse in dollari sono diventate più costose per i titolari di altre valute.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,1% a 82,97, in calo dello 0,3%.
Il biglietto verde è salito dopo una serie di dati deboli che hanno alimentato i subbi sulla forza dell’economia della zona euro, mentre pesano i timori per le possibili conseguenze per Cipro.
I traders dell’oro attendono il rilascio dei dati sull’occupazione non agricola che saranno rilasciati questo venerdì.
L’Institute of Supply Management ha dichiarato che il suo indice PMI è sceso a 51,3 a marzo, il livello più basso da dicembre, contro 54,2 di febbraio.
Dei segni positivi per l’economia USA potrebbero pesare sulle aspettative di un ulteriore allentamento da parte della Federal Reserve, che potrebbe pesare sulle materie prime espresse in dollari.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito molto le aspettative verso ulteriori immissioni di liquidità da parte della banca centrale statunitense.
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio ha segnato -0,9% a 27,68 dollari l’oncia troy, il minimo di otto mesi, mentre il rame con consegna a maggio ha segnato +0,25% a 3,366 dollari la libbra.