Investing.com - I futures dell’oro oscillano tra lievi rialzi e ribassi negli scambi della mattinata statunitense, mentre gli investitori attendono i verbali del vertice della Federal Reserve previsti per domani per avere ulteriori indicazioni sulla futura impostazione della politica monetaria USA.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre è scambiato a 1.205,80 dollari l’oncia troy, in calo di 1,50 dollari, o dello 0,12%.
Ieri, l’oro è sceso al minimo della seduta di 1.183,30 dollari, un livello che non si registrava dal 31 dicembre, prima di salire e attestarsi a 1.207,30 dollari, con un’impennata di 14,40 dollari, o dell’1,21%.
Supporto a 1.183,30 dollari, il minimo dal 6 ottobre e resistenza a 1.215,70 dollari, il massimo dal 3 ottobre.
Sempre sul Comex, l’argento con consegna a dicembre è salito di 4,2 centesimi, o dello 0,24%, a 17,26 dollari l’oncia troy. Il 3 ottobre i futures sono crollati al minimo degli ultimi quattro anni di 16,64 dollari.
Il Presidente della Fed di Minneapolis Narayana Kocherlakota ed il Presidente della Fed di New York William Dudley interverranno nel corso della giornata. Sono entrambi membri votanti del comitato di politica monetaria della Fed.
I traders sono cauti in attesa della pubblicazione dei verbali del vertice di settembre della Fed, previsti per domani, dopo i dati positivi sull’occupazione statunitense della scorsa settimana che hanno alimentato l’ottimismo per la forza dell’economia ed hanno fatto aumentare le aspettative che la banca centrale possa iniziare ad alzare i tassi prima e più velocemente del previsto.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse pesano sull’oro, dal momento che il metallo prezioso non riesce a tenere il passo con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi vengono alzati.
Il rame con consegna a dicembre è in salita di 0,1 centesimi, o dello 0,03%, a 3,037 dollari la libbra. Il 2 ottobre il prezzo ha toccato il minimo degli ultimi sei mesi di 2,985 dollari.
Nella zona euro, i dati di oggi hanno mostrato un calo 4,0% della produzione industriale in Germania ad agosto rispetto al mese precedente; si è trattato di una lettura inaspettata che mostra il calo maggiore dall’inizio del 2009.
I dati deludenti hanno alimentato i timori di un indebolimento dell’economia della zona euro. L’Europa è terza nella domanda globale del metallo industriale.
Il rame è sensibile alle prospettive di crescita economica poiché è ampiamente utilizzato nel settore industriale.