Investing.com - I futures dell’oro sono scambiati sopra i 1.200 dollari negli scambi della mattinata europea di questo martedì, mentre gli investitori attendono i verbali del vertice della Federal Reserve previsti per domani per avere ulteriori indicazioni sull’andamento futuro della politica monetaria statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre è scambiato a 1.207,00 dollari l’oncia troy, in calo di 30 centesimi, o dello 0,02%.
Ieri, l’oro è sceso al minimo della seduta di 1.183,30 dollari, un livello che non si registrava dal 31 dicembre, prima di salire e attestarsi a 1.207,30 dollari, con un’impennata di 14,40 dollari, o dell’1,21%.
Supporto a 1.183,30 dollari, il minimo dal 6 ottobre e resistenza a 1.215,70 dollari, il massimo dal 3 ottobre.
Sempre sul Comex, l’argento con consegna a dicembre subisce un’impennata di 25,3 centesimi, o dell’1,47%, a 17,47 dollari l’oncia troy. Il 3 ottobre i futures sono crollati al minimo degli ultimi quattro anni di 16,64 dollari.
I traders sono cauti in attesa della pubblicazione dei verbali del vertice di settembre della Fed, previsti per domani, dopo i dati positivi sull’occupazione statunitense della scorsa settimana che hanno alimentato l’ottimismo per la forza dell’economia ed hanno fatto aumentare le aspettative che la banca centrale possa iniziare ad alzare i tassi prima e più velocemente del previsto.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse pesano sull’oro, dal momento che il metallo prezioso non riesce a tenere il passo con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi vengono alzati.
Il rame con consegna a dicembre è in salita di 0,1 centesimi, o dello 0,03%, a 3,037 dollari la libbra. Il 2 ottobre il prezzo ha toccato il minimo degli ultimi sei mesi di 2,985 dollari.
Nella zona euro, i dati di oggi hanno mostrato una riduzione del 4,0% della produzione industriale in Germania ad agosto, molto più del previsto, rispetto al mese precedente, il calo maggiore dall’inizio del 2009.
I dati deludenti hanno alimentato i timori di un indebolimento dell’economia della zona euro. L’Europa è terza nella domanda globale del metallo industriale.
Il rame è sensibile alle prospettive di crescita economica poiché è ampiamente utilizzato nel settore industriale.