Investing.com - Il prezzo dell’oro si stacca dal massimo di sette settimane segnato nella seduta precedente questo martedì, mentre i traders continuano a tenere d’occhio l’andamento del dollaro per valutare l’appeal del metallo prezioso.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a giugno scendono di 4,80 dollari, o dello 0,39%, a 1.213,80 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea. Il prezzo resta in un range stretto tra 1.211,10 e 1.215,90 dollari.
Ieri, l’oro ha subito un’impennata a 1.224,50 dollari, il massimo dal 17 febbraio, prima di chiudere a 1.218,60 dollari, schizzando di 17,70 dollari, o dell’1,47%.
Supporto a 1.178,20 dollari, minimo dal 31 marzo e resistenza a 1.236,70 dollari, massimo dal 17 febbraio.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,15% a 97,35 questa mattina.
L’oro ha spesso un andamento inverso rispetto a quello del dollaro, dal momento che il prezzo diventa meno conveniente per i titolari di altre valute.
Il dollaro sale contro l’euro e lo yen questo martedì, riguadagnando quasi tutto il terreno perso sulla scia del report inaspettatamente deludente sull’occupazione USA rilasciato venerdì.
Il Dipartimento per il Lavoro USA venerdì ha dichiarato che l’economia statunitense ha creato 126.000 nuovi posti di lavoro a marzo, l’aumento minore dal dicembre 2013.
I dati deludenti hanno fatto aumentare la possibilità che la Federal Reserve possa decidere di aspettare fino alla fine dell’anno prima di alzare i tassi di interesse dal minimo storico. I traders avevano inizialmente previsto che i tassi potessero essere alzati già a giugno.
L’oro ha subito un’impennata di circa il 6% dopo aver toccato il minimo di 1.141,60 dollari il 17 marzo, dal momento che i segnali di un rallentamento della crescita economica statunitense nel primo trimestre hanno alimentato le speculazioni che la Fed non alzi i tassi di interesse fino alla fine del 2015.
Un eventuale rinvio dell’aumento dei tassi di interesse sarebbe rialzista per l’oro, poiché si ridurrebbero i costi di gestione del metallo, che non offre agli investitori un ritorno assicurato.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a maggio crollano di 23,7 centesimi, o dell’1,39% a 16,87 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio sale di 2,4 centesimi, o dello 0,88%, a 2,741 dollari la libbra.