Investing.com - Il prezzo del greggio sale per la sesta seduta consecutiva questo giovedì, con il Brent che supera i 50 dollari per la prima volta dall’inizio di luglio in uno slancio rialzista.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad ottobre tocca il massimo intraday di 50,33 dollari al barile, il massimo dal 4 luglio. Il prezzo si è attestato a 50,20 dollari alle 9:40 ET (13:40 GMT), su di 35 centesimi, o dello 0,7%.
Il prezzo del Brent scambiato sulla borsa di Londra è schizzato di 62 centesimi, o dell’1,26% ieri. Il riferimento internazionale ha registrato un balzo di quasi il 17% finora ad agosto tra le notizie che i principali produttori della materia prima stanno riconsiderando l’idea di un congelamento collettivo della produzione per dare slancio al mercato.
L’impennata ha avuto inizio giovedì scorso, quando il ministro per l’energia saudita ha dichiarato che il paese lavorerà insieme agli altri produttori per stabilizzare i prezzi in occasione di un vertice che si terrà in Algeria il mese prossimo.
Il Ministro per l’Energia russo Alexander Novak lunedì ha dichiarato che il suo paese accetterà un accordo con gli altri principali produttori per limitare la produzione “se necessario” per raggiungere la stabilità del mercato.
Tuttavia, i traders restano scettici sul fatto che il vertice possa portare ad una qualche azione concreta soprattutto da quando l’Arabia Saudita ha reso noto che potrebbe portare la produzione ad un nuovo massimo storico ad agosto.
Il tentativo di congelamento della produzione all’inizio dell’anno è fallito quando l’Arabia Saudita si è tirata indietro dopo il rifiuto dell’Iran di prendere parte all’iniziativa, mettendo in evidenza la difficoltà di raggiungere un accordo da parte di paesi rivali dal punto di vista politico.
Intanto, il greggio con consegna a settembre sul New York Mercantile Exchange schizza di 72 centesimi, o dell’1,54% a 47,51 dollari al barile dopo aver toccato il massimo della seduta di 47,63 dollari, un livello che non si registrava dal 7 luglio.
Ieri, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono saliti di 21 centesimi, o dello 0,45%. Il riferimento USA è schizzato di oltre 13% finora questo mese.
I dati settimanali sulle scorte pubblicati ieri hanno rivelato che sia le scorte statunitensi di greggio che di benzina sono scese più del previsto la scorsa settimana.
Secondo la U.S. Energy Information Administration, infatti, le scorte di greggio sono diminuite di 2,5 milioni di barili a 521,1 milioni. Dal report è emerso inoltre che le scorte di benzina si sono ridotte di 2,7 milioni di barili, molto più degli 1,6 milioni di barili previsti.
Nonostante i recenti rialzi, i segnali di una ripresa dell’attività di trivellazione negli Stati Uniti nonché l’eccesso di scorte di prodotti petroliferi in tutto il mondo dovrebbero mantenere i prezzi sotto pressione a breve termine.