Investing.com - Il prezzo del greggio è in salita negli scambi della mattinata statunitense di questo lunedì, dopo aver oscillato tra rialzi e ribassi nell’overnight; gli investitori riprendono posizione alla ricerca di valutazioni più convenienti.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a luglio si attesta a 46,52 dollari al barile alle 7:15AM ET (11:15GMT), in salita di 69 centesimi, o dell’1,5%, a 45,70 dollari al barile alle 3:10AM ET (07:10GMT). Giovedì ha toccato il minimo dal 5 maggio di 45,20 dollari.
Intanto, il greggio Brent con consegna ad agosto sull’ICE Futures Exchange di Londra sale di 82 centesimi a 48,97 dollari al barile. Il riferimento globale la scorsa settimana è crollato a 47,40 dollari, il minimo dal 5 maggio.
I timori che l’aumento della produzione petrolio di scisto USA possa far deragliare il tentativo di riequilibrare il mercato tramite i tagli alla produzione OPEC e non-OPEC hanno pesato sui prezzi.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito per la ventunesima settimana consecutiva, la serie di aumenti più lunga mai registrata, indicando che si attendono ulteriori aumenti della produzione.
Il totale è salito di 8 unità, a quota 741, il massimo dall’aprile del 2015.
L’aumento dell’attività estrattiva statunitense e della produzione di scisto rischia di vanificare i tentativi dei principali produttori di riequilibrare il mercato.
Lo scorso mese l’OPEC e altri produttori non-OPEC hanno accettato di prolungare i tagli alla produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno fino a marzo 2018.
Finora i tagli implementati hanno influito poco sui livelli delle scorte, per via di un aumento della produzione di petrolio di scisto negli USA e per l’aumento della produzione nei paesi non aderenti come la Libia e la Nigeria.
Questa settimana l’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati di martedì e mercoledì sulle scorte USA alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte nel principale consumatore mondiale.
I riflettori saranno puntati inoltre sul report mensili dell’Agenzia Internazionale per l’Energia e dell’OPEC che forniranno indicazioni sui livelli globali della domanda e dell’offerta.
Intanto, sul Nymex i future della benzina con consegna a luglio sono in salita di 1,5 centesimi o dell’1%, a 1,520 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a luglio sale di 1,8 centesimi a 1,449 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a luglio sono in salita di 0,9 centesimi a 3,048 dollari per milione di BTU.