Investing.com - Il prezzo dell’oro sale questo lunedì, ma resta vicino al minimo delle ultime 11 settimane nella speculazione che la Federal Reserve possa alzare i tassi di interessi dopo l’estate.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad agosto salgono di 2,90 dollari, o dello 0,25% a 1.171,00 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata USA. Il prezzo resta in un range stretto tra 1.168,60 e 1.177,00 dollari.
Venerdì, l’oro è sceso a 1.162,10 dollari, un livello che non si registrava dal 19 marzo, per poi attestarsi a 1.168,10 dollari, in calo di 7,10 dollari, o dello 0,6%.
Supporto a 1.162,10 dollari, il minimo dal 5 giugno, e resistenza a 1.186,60 dollari, il massimo dal 4 giugno.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,6% a 95,82 dollari, non lontano dal massimo di 96,95 toccato venerdì.
Il biglietto si è indebolito dopo l’impennata registrata venerdì dovuta al report sull’occupazione USA che ha alimentato le aspettative si un aumento dei tassi Fed nel corso dell’anno.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che l’economia statunitense ha creato 280.000 nuovi posti di lavoro a maggio, ben al di sopra dei 220.000 previsti dagli economisti.
I dati positivi sull’occupazione indicano che l’economia statunitense sta riprendendo lo slancio dopo l’indebolimento visto nel primo trimestre, alimentando le aspettative che la Federal Reserve possa decidere di alzare i tassi di interesse durante il vertice di politica monetaria di settembre.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse sono ribassiste per l’oro poiché il metallo prezioso fatica a competere con gli investimenti ad alto rendimento in concomitanza all’aumento dei tassi.
Intanto, l’attenzione dei mercati è rivolta agli sviluppi nelle trattative tra la Grecia ed i suoi creditori internazionali.
Nel corso del weekend, il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha invitato il Primo Ministro greco Alexis Tsipras a pensare “rapidamente” a delle riforme economiche alternative in modo da poter riprendere le trattative questa settimana.
Venerdì, Atene ha rinviato il pagamento di una parte del debito al Fondo Monetario Internazionale dopo il rifiuto da parte di Tsipras delle riforme proposte della Commissione Europea, definite “assurde”.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio scendono di 2,7 centesimi, o dello 0,17% a 15,95 dollari l’oncia troy. Venerdì il prezzo dell’argento è sceso a 15,93 dollari, il minimo dal 1° maggio, per poi chiudere a 15,98 dollari, giù di 11,9 centesimi, o dello 0,74%.
Intanto, il rame con consegna luglio scende di 0,7 centesimi, o dello 0,25% a 2,699 dollari la libbra. Venerdì, i futures sono crollati a 2,670 dollari, un livello che non si registrava dal 23 aprile, per poi salire di 0,5 centesimi, o dello 0,2%, a 2,692 dollari.
Secondo i dati commerciali ufficiali rilasciati stamane, le importazioni cinesi di rame a maggio sono crollate del 16,3% rispetto al mese precedente, a 360.000 tonnellate metriche.
Il surplus commerciale del paese ha visto un aumento a 59,5 miliardi di dollari il mese scorso dai 34,2 miliardi di aprile, rispetto alla stima di 45,0 miliardi di dollari. Le esportazioni cinesi si sono ridotte del 2,5% rispetto allo scorso anno, mentre le importazioni sono crollate del 17,6%, molto più del 10,7% previsto.
Una riduzione della domanda nazionale indica che la ripresa economica resta debole e che potrebbe aver bisogno di ulteriori stimoli da parte del governo.
L’economia cinese è cresciuta al tasso più lento degli ultimi sei anni nel primo trimestre, alimentando le speculazioni che i policymaker debbano introdurre ulteriori misure di stimolo per dare slancio all’economia tra i segnali di una crescita rallentata.
A partire da novembre, la Banca Popolare Cinese ha introdotto una serie di misure di stimolo, tra cui tre tagli dei tassi di interesse e due riduzioni del coefficiente di riserva obbligatorio delle banche principali, per tentare di stimolare l’attività economica e sostenere la crescita.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame e rappresenta il 40% della richiesta globale.