Investing.com - Il prezzo del greggio scende al minimo di oltre due mesi questo giovedì, pesano le indicazioni di un’impennata delle scorte di greggio USA.
Le scorte di greggio USA sono salite più del previsto la scorsa settimana, con 3,2 milioni di barili, in base ai dati di ieri della U.S. Energy Information Administration.
Si tratta del sesto aumento settimanale consecutivo delle scorte, già schizzate di 31,9 milioni di barili in totale sul periodo.
Il greggio West Texas Intermediate con consegna a dicembre, il contratto di riferimento USA, scende di 48 centesimi, o dello 0,7%, a 64,83 dollari al barile alle 7:30 ET, dopo aver segnato il minimo dal 17 agosto di 64,66 dollari.
I future del greggio Brent, il riferimento internazionale, crollano di 1,13 dollari, o dell’1,5%, a 74,34 dollari al barile, dopo aver toccato il minimo della seduta di 74,08 dollari, un livello che non si registrava dal 22 agosto.
Le perdite restano limitate in vista delle imminenti sanzioni USA contro l’Iran, il terzo produttore dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC), che dovrebbero inasprire il mercato.
Le sanzioni, previste per il 4 novembre, vengono reintrodotte dopo che il Presidente USA Donald Trump si è tirato fuori dall’accordo sul nucleare iraniano all’inizio dell’anno.
Intanto, i future della benzina crollano dell’1%, a 1,751 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento segna un tonfo dell’1,2% a 2,234 dollari al gallone.
I future del gas naturale rimbalzano dell’1% a 3,293 dollari per milione di BTU, con i trader in attesa dei dati settimanali sulle scorte previsti nel corso della giornata.