Investing.com - Il prezzo del greggio oscilla vicino al massimo di due settimane questo lunedì, grazie alla notizia che l’Arabia Saudita intende continuare a tagliare la produzione e ai dati positivi della scorsa settimana sulle scorte USA.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna ad aprile è stabile a 63,52 dollari al barile alle 03:40 ET (07:40 GMT) poco meno del massimo di due settimane e mezzo di 63,73 dollari registrato venerdì.
Intanto, il greggio Brent con consegna ad aprile sull’ICE Futures Exchange di Londra va giù di 7 centesimi, o dello 0,10%, a 66,97 dollari al barile, dopo aver segnato il massimo di oltre due settimane di 67,37 dollari venerdì.
Il prezzo del greggio si è rafforzato quando nel fine settimana il ministro per il petrolio saudita Khalid al-Falih ha reso noto che la produzione petrolifera del paese nel periodo che va da gennaio a marzo sarà ben al di sotto della quota dei tagli alla produzione, con esportazioni pari in media a meno di 7 milioni di barili al giorno.
Falih ha aggiunto che spera che i produttori di greggio globali riescano a creare un accordo permanente per stabilizzare il mercato al termine degli attuali tagli alla produzione quest’anno.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC), insieme ad alcuni paesi non-OPEC con a capo la Russia, a dicembre ha deciso di proseguire con i tagli alla produzione di greggio fino alla fine del 2018.
L’accordo per tagliare la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno è stato siglato lo scorso inverno dall’OPEC, dalla Russia e da altri nove produttori. Il patto sarebbe dovuto scadere nel marzo 2018 ed era già stato prorogato.
La materia prima resta supportata inoltre in seguito ai dati della scorsa settimana della U.S. Energy Information Administration, secondo cui le scorte di greggio sono diminuite di 1,6 milioni di barili, contro le aspettative di un aumento di 1,8 milioni di barili.
I trader sembrano aver fatto passare in secondo piano il report di venerdì di Baker Hughes, secondo cui le compagnie energetiche statunitensi hanno aggiunto un impianto di trivellazione la scorsa settimana, portando il totale a 799, il massimo dall’aprile 2015.
Intanto, i future della benzina sono invariati a 1,989 dollari al gallone, mentre i future del gas naturale schizzano dell’1,47% a 2,696 dollari per milione di BTU.