Investing.com - Il prezzo dell’oro è in calo, con il prezzo spot al minimo di 17 mesi; i timori per la crisi in Turchia spingono gli investitori verso il dollaro, pesando sulla domanda del metallo prezioso.
Alle 4:19 ET (8:19 GMT), l’oro spot scende di 6,60 dollari, o dello 0,54%, a 1.204,81 dollari, poco più del minimo intraday 1.203,83 dollari, il minimo dal marzo 2017.
I future dell’oro con consegna a dicembre sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange scendono di 7,00 dollari, o dello 0,57%, a 1.212,00 dollari l’oncia troy.
I mercati seguono da vicino la situazione mentre aumentano le tensioni tra USA e Turchia.
Dopo che il Presidente USA Donald Trump ha raddoppiato i dazi su acciaio e alluminio turchi venerdì, portandoli rispettivamente al 50% e al 20%, la banca centrale turca ha risposto con ulteriore liquidità nel tentativo di frenare l’indebolimento della sua valuta che ha segnato il minimo storico contro il dollaro.
“A partire da lunedì, i nostri istituti adotteranno le misure necessarie e condivideranno gli annunci con i mercati”, ha affermato ieri il Ministro per le Finanze Berat Albayrak.
La banca centrale ha reso noto di aver tagliato il tasso di riserva obbligatorio, una riserva di liquidità delle banche, di 250 punti base su tutti i tipi di depositi e di 400 sulle passività non-core in valuta sulle scadenze oltre i tre anni.
La situazione in Turchia tiene i mercati sulle spine, in particolare l’Europa, dove gli investitori sono preoccupati per l’esposizione che le banche della regione hanno verso Ankara, e i trader hanno optato per la sicurezza del dollaro come valuta rifugio.
Un dollaro più forte di solito rende il metallo prezioso, valutato in dollari, più costoso per i titolari di altre valute.
A limitare le perdite dell’oro, la notizia di questa mattina secondo cui la domanda cinese del metallo prezioso starebbe aumentando. David Harquail, presidente del World Gold Council (WGC), stima che il consumo di oro continuerà a crescere in Cina e che il paese acquisterà circa il 30% dell’oro venduto a livello globale, sotto forma di gioielli.
Il WGC ha affermato inoltre che nel secondo trimestre la domanda di oro è scesa del 4% su base annua a livello globale e che gli acquisti a scopo di investimento sono diminuiti del 9%, mentre il consumo di oro da parte della Cina è schizzato del 7% su base annua.
Intanto, i future dell’argento scendono dello 0,46% a 15,225 dollari l’oncia troy alle 4:21 ET (8:21 GMT).
I future del palladio crollano dell’1,22% a 890,10 dollari l’oncia, mentre il platino registra un tonfo dell’1,39% a 818,10 dollari.
Tra le materie prime, i future del rame sono in calo dello 0,71% a 2,723 dollari la libbra.