Investing.com - I futures del rame salgono negli scambi altalenanti di questo lunedì, mentre gli investitori continuano a tenere d’occhio le forti oscillazioni sui mercati azionari cinesi.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a settembre ha toccato il minimo intraday di 2,307 dollari la libbra, prima di attestarsi a 2,351 dollari negli scambi della mattinata londinese, con un’impennata di 3,9 centesimi, o dell’1,67%. I mercati statunitensi oggi resteranno chiusi per il Labor Day.
Intanto i mercati azionari cinesi hanno riaperto oggi dopo essere rimasti chiusi giovedì e venerdì per la parata del Giorno della Vittoria della Seconda Guerra Mondiale.
L’indice Shanghai Composite ha nuovamente registrato un andamento altalenante, crollando del 3,6% per poi recuperare le perdite dopo il break di mezzogiorno e chiudere con un crollo del 2,5%.
Nelle ultime settimane il prezzo del rame è andato sotto forte pressione alla vendita poiché i timori per un indebolimento economico globale causato dalla Cina hanno messo in guardia i traders e ridotto la propensione al rischio.
Il 24 agosto il prezzo del metallo rosso è crollato al minimo di sei anni di 2,202 dollari a causa dell’apprensione per lo stato di salute dell’economia cinese e dei forti crolli delle borse cinesi che hanno fatto diminuire la richiesta del metallo industriale.
L’agitazione sui mercati si è scatenata quando l’11 agosto la Cina ha inaspettatamente deciso di svalutare lo yuan, facendo temere che l’economia stia rallentando più velocemente del previsto.
L’Ufficio Nazionale di Statistica cinese stamane ha dichiarato di aver rivisto al ribasso il tasso di crescita del PIL del 2014 al 7,3% dal 7,4% annunciato precedentemente. Per quest’anno, la Cina ha posto un obiettivo di crescita di circa il 7%, il minimo degli ultimi 25 anni.
Col 40% della richiesta globale di rame lo scorso anno, la nazione asiatica è considerata il principale consumatore mondiale del metallo rosso.
Venerdì, il prezzo del metallo rosso è crollato di 7,2 centesimi, o del 3,04%, per via dei crolli registrati sui mercati azionari globali dopo il report misto sull’occupazione per il mese di agosto che non è riuscito a far chiarezza sulla tempistica di un eventuale aumento dei tassi da parte della Federal Reserve, atteso per questo mese.
Il Dipartimento per il Lavoro ha reso noto che l’economia USA ha aggiunto 173.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, al di sotto dei 220.000 previsti ed in calo dai 245.000 del mese precedente.
Tuttavia, il tasso di disoccupazione è sceso dal 5,3% al 5,1%, meglio del 5,2% previsto ed il minimo dall’aprile del 2008.
La retribuzione oraria, una voce del report che secondo la Federal Reserve deve essere in salita, ha segnato un aumento dello 0,3%, superando le aspettative di un aumento dello 0,2% e dopo l’aumento dello 0,2% del mese precedente.
Il report sull’occupazione non è riuscito a chiarire la tempistica dell’aumento dei tassi di interesse a breve termine da parte della Federal Reserve.
Negli ultimi mesi, i riflettori sono stati costantemente puntati sulla tempistica dell’aumento dei tassi da parte della Fed.
Sul Comex, i futures dell’oro con consegna a dicembre salgono di 40 centesimi, o dello 0,04% a 1.121,80 dollari l’oncia troy, mentre l’argento sale di 3,1 centesimi, o dello 0,21%, a 14,57 dollari.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse pesano sull’oro, dal momento che il metallo prezioso non riesce a tenere il passo con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi sono alti.